Cittadinanza civica ai figli dei migranti: Lecco dice “sì”

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consiglio comunale

LECCO – Uno scroscio di applausi ha accolto il nuovo “Registro amministrativo della cittadinanza civica del comune di Lecco” che è stato approvato con 21 voti a favore su 21 votanti, nell’aula consiliare di Palazzo Bovara, durante la seduta di consiglio di lunedì sera.

Al fine di “promuovere l’uguaglianza tra le persone di origine straniera e italiana che nascono, vivono, crescono, studiano e lavorano in Italia”, è stata istituita la “cittadinanza civica”, un gesto che simbolicamente riconosce la cittadinanza italiana a tutti i bambini stranieri residenti nel comune di Lecco.

“Questo provvedimento serve per conferire la cittadinanza civica alle persone nate in Italia e residenti in città, che non hanno la cittadinanza italiana – spiega Raffaella Cerrato durante il suo intervento in aula – il registro ha un valore simbolico che decadrà se e quando ci sarà una legge nazionale a garantire questo diritto”.

Ezio Venturini
Ezio Venturini

La cittadinanza sarà conferita simbolicamente ai minorenni stranieri residenti a Lecco durante una cerimonia ufficiale fissata per il 20 novembre di ogni anno, data in cui cade la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Questo provvedimento è molto semplice perché la sua la forza sta proprio nella semplicità e nel suo valore umano – conclude Cerrato – con il registro vogliamo fare in modo che gli immigrati si sentano parte della città. Questo è un atto simbolico, ma non voglio che sia per questo considerato meno importante”.

“L’articolo 3 della nostra costituzione stabilisce il principio di uguaglianza tra le persone e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che ne impediscano il pieno raggiungimento – afferma il consigliere Idv Ezio Venturini a sostegno dell’istituzione della cittadinanza civica – molti sono i bambini e ragazzi nati o cresciuti in Italia che solo al raggiungimento della maggiore età potranno vedersi riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. Questa non è certa la strada per un’integrazione piena. La cittadinanza civica sarà solo un simbolismo, ma è un punto di partenza per una riflessione comune”.

Giovanni Colombo
Giovanni Colombo

La proposta di istituire questo registro ha accolto il favore della maggioranza, anche se gli esponenti di Appello per Lecco hanno abbandonato l’aula prima della votazione, ma non quello della minoranza che si è detta contraria.

“A livello nazionale non si fa nulla sul discorso cittadinanza agli stranieri nati in Italia e poi si danno questi contentini a livello locale che hanno una valenza politica pari a zero”, afferma il consigliere della Lega Stefano Parolari. “Questo atto simbolico è inutile – fa eco il compagno di partito Giovanni Colombo – Lecco non ha mai avuto problemi di razzismo nella maniera più assoluta e questi argomenti non si dovrebbero trattare così tanto per dare contentini…Io non voglio più partecipare a cose inutili, noi consiglieri dovremmo occuparci di altro e non di faccende riguardanti una mera propaganda”.

Contentino” e “marketing pre-elettorale” dunque viene definito così il registro della cittadinanza civica da parte dei consiglieri di minoranza che decidono di non partecipare alla votazione.

Guerrino Donegà
Guerrino Donegà

A votare restano solo i consiglieri di maggioranza, escluso appunto Appello per Lecco che all’atto pratico agisce come la minoranza, e il provvedimento passa all’unanimità accolto dagli applausi del pubblico presente in aula.

Tra i presenti anche Guerrino Donegà, del comitato “Noi Tutti Migranti di Lecco”, che commenta: “Questo provvedimento è stato lungamente atteso, da tempo noi avevamo presentato questa proposta e oggi accogliamo con soddisfazione questa decisione presa dal consiglio comunale di Lecco. Non si tratta di concedere uno stato giuridico differente, questo è un atto con una grossa valenza politica perché dice a questi minori di essere sia cittadini di Lecco che italiani e, al tempo stesso, esorta il governo a legiferare per riconoscere la cittadinanza ai bambini, figli di migranti, che sono nati e vivono in Italia”.