Collegamento sciistico Bobbio – Artavaggio, Piazza: s’ha da fare

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Mauro Piazza

Mauro_PiazzaMOGGIO –  “Basta con l’ambientalismo di maniera, sì a uno sviluppo intelligente e rispettoso della natura per il comprensorio sciistico della Valsassina tra Bobbio e Artavaggio”.

A scendere in campo contro Legambiente e al fianco del sindaco di Moggio Graziano Combi è il consigliere regionale Mauro Piazza che non fa sconti: “E’ mai possibile che su tutto l’arco alpino lo sviluppo dei comprensori sciistici venga coniugato con il rispetto dell’ambiente e sia considerato un’importante risorsa economica, mentre solo in Valsassina sembra impossibile conciliare la crescita di queste realtà con la tutela della natura?”.

Il riferimento è alla questione del collegamento tra Bobbio e Artavaggio: “La creazione di comprensori sciistici va a beneficio delle singole stazioni e del territorio nel suo complesso. Anche la Valsassina merita una soluzione in questo senso. Sulle modalità di realizzazione possiamo valutare ipotesi diverse. Quel che conta è la volontà di portare avanti un’idea valida di sviluppo, come nelle intenzioni del primo cittadino di Moggio”.

Regione Lombardia in anni recenti ha stanziato significativi contributi per il rilancio dei comprensori sciistici regionali: “Circa 9 milioni di euro sono andati alle province di Lecco e Bergamo complessivamente – ricorda Piazza – In particolare per la Valsassina nel 2009 sono arrivati poco meno di tre milioni di euro a fondo perso rispetto a un investimento complessivo di 14 milioni di euro da parte degli altri attori pubblici e privati; nel 2013, grazie al bando sullo sci dell’assessore Antonio Rossi, altri 300.000 euro sempre a fondo perso”.

“Questa politica ha portato a risultati concreti: il flusso turistico è aumentato, la Valsassina è diventata più attrattiva, molti privati hanno investito nella sistemazione delle proprie strutture, l’indotto è cresciuto. Insomma benefici e vantaggi per tutti”, sintetizza Piazza.

L’auspicio è che “queste polemiche possano essere accantonate. Considerata la crisi economica, meglio concentrare le energie per creare occupazione, indotto e lavoro, fermo restando che la natura va protetta e preservata. Ma su questo credo siamo tutti d’accordo”.