LECCO – Dopo anni di flessione, è in leggero aumento il numero dei cani vaganti e dei gatti feriti raccolti nei mesi estivi dagli operatori del servizio accalappiamento. Lo comunica l’onlus Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, che ben 2003 gestisce il servizio ed il canile sanitario di Lecco.
“Per fortuna – sottolinea l’onorevole – si tratta di numeri relativamente bassi, manteniamo la situazione sotto controllo rispetto alle dimensioni davvero emergenziali che il problema assume in altri territori del Paese. Del resto, sono davvero tanti anni che ci prendiamo cura dei cani e gatti dei lecchesi ed i nostri volontari hanno maturato grande esperienza nel gestire anche le situazioni più difficili. Il ruolo sociale che la nostra associazione svolge ogni giorno é davvero prezioso per tutti coloro che amano gli animali e voglio vedere tutelato il loro benessere.”
Dal 1 giugno al 31 agosto di quest’anno sono stati recuperati 158 cani, contro i 142 accalappiati nello stesso periodo dell’anno scorso e 35 gatti contro i 26 del 2015. Ottantasette cani sono stati restituiti ai proprietari, 58 sono ospitati in canile, 9 dati in affido e 4 deceduti. Il confronto con l’anno precedente conferma la sensazione di un lieve peggioramento, soprattutto per quanto riguarda il saldo tra entrate ed uscite nel canile: aumenta il numero di cani che vi rimangono. Diverso il caso dei gatti, sui quali si interviene solo quando sono feriti o in difficoltà e che possono essere rimessi in libertà una volta superato il problema.
“Quella del randagismo – sottolinea l’ex ministro – è una piaga che non va mai sottovalutata. Nel complesso i lecchesi amano i propri animali e si comportano di conseguenza, anche in una fase di crisi economica, difficile per i bilanci delle famiglie. Ma è ancora troppo diffusa l’abitudine di lasciare il cane libero di vagare per le strade, mettendone a repentaglio la vita, così come troppo spesso la disattenzione di cancelli lasciati aperti é causa di molte fughe. Se tutti questi cani avessero il microchip sarebbe possibile individuare il loro proprietario e restituirglieli. Ma nella nostra provincia, ci sono ancora troppe persone che non rispettano l’obbligo di legge e non iscrivono quindi all’anagrafe canina il proprio piccolo amico. Mi auguro che l’opera di sensibilizzazione che la nostra Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente svolge quotidianamente potrà migliorare anche questa situazione. Intanto continueremo ad affrontare con dedizione il compito che ci é stato affidato: prenderci cura degli animali in difficoltà. Toglierli dalla strada vuol dire salvar loro la vita, spesso restituirli alla loro casa o aprir loro le porte di un’esistenza nuova. Non dobbiamo dimenticarlo”.