Dote scuola, Pd contrario alla nuova formulazione Regionale

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pd bandieraLECCO– “Con la nuova formulazione si penalizzano le fasce più deboli e le scuole primarie statali” è quando ha affermato il Segretario Cittadino Giovanni Fornoni in merito alla delibera della Giunta Regionale n. X/1320 che prevede una nuova formulazione della “dote scuola” per l’anno 2014/2015.

In particolare il parere negativo riguarda due conseguenze dirette della delibera: da un lato la discriminazione nei confronti delle famiglie degli studenti delle scuole primarie statali; dall’altro il taglio delle risorse per le famiglie con redditi più bassi a favore di un raddoppio dei contributi per le famiglie fino a 38.000 euro di ISEE.

La parziale bocciatura del TAR rispetto alle determinazioni assunte dalla Giunta sembrerebbe confermare tale discriminazione, così come ha dichiarato il consigliere regionale del Pd e Capogruppo in VII Commissione Cultura e Istruzione Fabio Pizzul:  “Il Tar dà torto alla Regione: le scelte fatte sulla dote scuola sono discriminanti e penalizzano gli studenti delle scuole statali a favore di quelli delle scuole paritarie. La magistratura amministrativa ritiene ingiustificato il diverso trattamento tra i Cittadini. E’ inderogabile la necessità di revisione della delibera per riaffermare un equilibrio di trattamento nell’erogazione della Dote Scuola”.

Per quanto riguarda il Comune di Lecco, esso eroga attualmente un contributo superiore al milione di euro all’Associazione scuole dell’infanzia paritarie per supplire alla carenza di scuole pubbliche nel  pieno rispetto del principio di equità e libertà di scelta nel campo educativo, dato che impone con ancora maggiore attenzione una gestione assolutamente equilibrata ed equa della Dote Scuola.

“Compito della Regione – sostiene il PD – è quello di legiferare; il potere di decidere come destinare le risorse deve essere demandato ai competenti organismi territoriali, Comuni in primis.”.

Il PD città di Lecco unitamente a Pd Lombardia continuerà la battaglia di equità intrapresa e per  chiedere a Regione Lombardia di attenersi a criteri di autentica sussidiarietà verticale, affidando gli stanziamenti Doti Scuola direttamente ai Comuni per l’assegnazione e la risposta ai bisogni puntuali delle famiglie, in primis quelle con redditi più limitati.