LECCO – “La misura è colma. La risposta è nei valori e nelle regole: i primi da tutelare, le seconde da rispettare e far rispettare. Non c’è altra possibile soluzione alle vicende laceranti che, in un crescendo drammatico, stanno sconvolgendo la comunità maceratese.
La Lega sollecita da anni risposte concrete alla domanda di sicurezza e di contenimento del disagio sociale: il risultato è stato quello di essere tacciata di razzismo e di istigazione alla violenza.
È troppo facile, in clima elettorale, accusare chi denuncia il problema anziché condannare il gesto di un folle o – ancora meglio – intervenire sulle cause che l’hanno scatenato. Si guarda il dito che indica la luna e ci si nasconde dietro a quel dito, celando da parte di chi governa la propria incapacità di dare risposte concrete.
Non c’è odio o razzismo, né nella Lega né tra la gente per bene che vi si riconosce e che rispetta le regole e la legalità; che da sempre sono per noi valori irrinunciabili.
Regole che i governi Renzi – Gentiloni hanno distorto, abusando dello spirito di solidarietà che è fondamento e orgoglio delle nostre comunità. Il territorio ha fatto sempre la sua parte, non possiamo dire altrettanto di chi avrebbe dovuto tutelarlo. È questo il paradosso, tristissimo, di queste ore.
Tra chi parla di abbassare i toni ci sono, in veste ufficiale, lo stesso presidente Gentiloni e il ministro Minniti, candidati alle prossime elezioni nei collegi marchigiani. Il circo mediatico li supporta riesumando immagini di Matteo Salvini che anni fa, nello stringere mille mani, ha stretto quella di un personaggio oggi in preda ad un delirio alimentato dall’efferato delitto di Pamela (vergognosamente passato in secondo piano).
La Lega nazionale e marchigiana – della quale ho preso le redini alla fine di dicembre – lo condanna con fermezza, mentre sono in tanti a non assumersi la responsabilità di non aver ascoltato la domanda di sicurezza, specialmente da parte delle fasce di popolazione più deboli, perché da tempo la politica la fa sui tavoli di partito, non tra la gente.
In nome di “un’accoglienza” aperta a tutti, non solo a chi scappa da guerre, che è persino diventata il pretesto per lucrosi affari, il PD e la sinistra hanno dimenticato la tutela delle nostre comunità, gli incentivi alle famiglie e le politiche per i nostri figli.
Chi è responsabile se una “Città della Pace” come Macerata è oggi teatro di efferati delitti e sparatorie? A chi dobbiamo la crescente criminalità che utilizza gli immigrati come forza lavoro e alimenta un fiume di droga che sta annegando come mai prima d’ora le speranze di tanti ragazzi?
La risposta è sotto gli occhi di tutti: alla mancanza di regole certe e ai governi Renzi – Gentiloni che non hanno dato risposte ai giovani e alle imprese senza futuro; che non hanno saputo rispondere adeguatamente a disoccupazione e crisi economica, contribuendo, invece, a richiamare nel nostro Paese una massa di disperati pronti a tutto.
Nel Centrodestra siamo solidali per costituzione, crediamo nel rispetto di regole e dei valori, in un’identità sociale che non deve essere preda del caos, ma al servizio di un futuro di convivenza civile tra i popoli che sia degno di questo nome.
Ripartire dall’ascolto delle persone e dai nostri valori. È questa la risposta della Lega: quella di chi non nasconde la testa sotto la sabbia, continuando a considerare come “eccezioni” pericolosi segnali di degrado civile che sono purtroppo il frutto di un progressivo intensificarsi del disagio sociale”.
Sen. Paolo Arrigoni
Commissario Lega Marche