LECCO – Accusato di “favorire i cacciatori”, l’assessore provinciale Carlo Signorelli ha deciso di rispondere alle critiche mosse da WWF, Legambiente e dal Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta di Varenna.
Gli occhi degli animalisti sono tutti puntati sulla bozza del Piano Faunistico Venatorio Provinciale nel quale, come denunciato dalle associazioni, sarebbero a rischio “un quarto delle aree provinciali protette per mettere a disposizione di ogni singolo cacciatore 37 ettari di territorio per cacciare” (vedi articolo).
“Tutt’oggi il piano è in fase di redazione e la proposta finale non è ancora stata presentata – ha replicato Signorelli – Ritengo, pertanto, che eventuali commenti in proposito siano prematuri. I dati elencati da WWF, Legambiente e CROS sembrano riferiti ai contenuti della prima stesura del Piano e non a quella più recente, che non è ancora disponibile”.
Ci sarebbe infatti pronta un’ultima stesura del piano, a seguito di incontri specifici svolti con le associazioni, che avrebbe mutato il quadro complessivo delle cosiddette Oasi.
“Nel nuovo testo la situazione è molto diversa dai valori citati dalle associazioni ambientaliste – ha sottolineato l’assessore – Tengo a precisare che non è importante solo la dimensione delle Oasi, ma soprattutto la loro collocazione, che deve essere strategica rispetto agli obiettivi di conservazione. Le modifiche contenute nell’attuale bozza del Piano consistono, in definitiva, in una revisione degli istituti di Tutela e di una loro razionalizzazione in funzione della protezione delle specie più sensibili, come la fauna tipica alpina, nonché delle moderne reti di tutela ambientale coma Rete Natura 2000, voluta dalla Comunità Europea con specifiche direttive, che in Provincia di Lecco comprende sia Siti di Importanza Comunitaria sia Zone di Protezione Speciale”.
Riguardo ai dubbi espressi da WWF, Legambiente e CROS riguardi alla correttezza dei censimenti della fauna tipica alpina, costruiti grazie ai dati raccolti dai soli cacciatori, l’assessore ha spiegato che “sono svolti secondo le disposizioni contenute nella legge regionale 26/1993 e nello specifico regolamento provinciale”.
Sul proprio “uomo di fiducia” per tenersi aggiornato sugli sviluppi del piano faunistico (“un cacciatore!” come hanno tuonato gli animalisti, Signorelli ha replicato: “mi sono limitato a chiedere chiarimenti tecnici al rappresentante della Provincia nominato nel Comprensorio Prealpi. É ovvio che l’Assessore, qualora abbia bisogno di ragguagli sui contenuti del Piano Faunistico, si rivolga direttamente agli estensori del Piano stesso, cioè agli uffici provinciali”.
“Per ultimo – ha concluso – è curioso sentire gli Ambientalisti affermare che la bozza di Piano “favorirebbe i cacciatori”: il mondo venatorio ha più volte accusato la Provincia di predisporre norme troppo rigide e di stampo “ambientalista”. Ne prendiamo atto e cercheremo serenamente un punto di incontro raccogliendo tutte le istanze”.