LECCO – “Ancora una volta il progetto di costruzione di una moschea, in questo caso a Costa Masnaga, è fonte di proclami, interpellanze e insulti vergognosi. Si può tollerare che un musulmano preghi in scantinati, garage, cortili, strade ma non in un edificio rispettoso della fede di ognuno e della grandezza e della dignità che un credente attribuisce al suo Dio.
La nostra Costituzione garantisce a tutti il diritto di professare la propria fede religiosa e per fortuna l’Italia non è più uno stato confessionale e non esiste più una religione di stato. Quindi tutti devono poter pregare la propria divinità secondo la propria religione, nella consapevolezza e nel rispetto della necessaria convivenza con le altre.
Non possiamo vivere al di fuori dalla storia, fingendo di non sapere che ci sono uomini e donne italiani oltre che stranieri che chiamano il proprio Dio con il nome di Allah. Sono anche italiani di seconda generazione e le esperienze degli stati europei di più vecchia immigrazione ormai ci hanno mostrato e dovrebbero averci insegnato quanto sia importante che si sentano cittadini a tutti gli effetti, con pari diritti e opportunità degli autoctoni, per evitare sacche pericolose e dolorose di esclusione.
Inoltre una vera moschea come spazio pubblico permette momenti utili di apertura e di scambio con il territorio e le realtà culturali, sociali e religiose, come testimoniano già numerose esperienze in atto sul territorio italiano. E consente anche una trasparenza, altrimenti molto più difficile.
Come coordinamento Noi Tutti Migranti di Lecco, da anni impegnati per una società dove le diverse culture, provenienze, etnie vivano assieme contribuendo al bene comune, con pari dignità, auspichiamo che il progetto possa concludere positivamente l’iter e si giunga finalmente alla costruzione della moschea.
Deprechiamo infine il dissenso, quando è irrispettoso dei diritti altrui e ricorre al dileggio e all’insulto”.
Coordinamento Noi Tutti Migranti Lecco