LECCO – C’è anche un pregiudicato lecchese tra i 13 denunciati dalla Polizia Provinciale di Pavia nell’ambito dei controlli all’attività venatoria. L’uomo è stato scovato dagli agenti nelle campagne lomelline, mentre cacciava senza essere in possesso di regolare licenza ed è stato quindi denunciato per porto abusivo di armi.
Gli altri provvedimenti penali sono scattati per abbattimenti di specie protetta, utilizzo di richiami acustici vietati e maltrattamento di animali. Caso, quest’ultimo, che ha interessato nel Pavese e in Lomellina due cacciatori bresciani per mutilazioni ad allodole.
Nel lecchese fin ora sono 9 le denunce penali spiccate dalla Polizia Provinciale per un’attività, la caccia, che coinvolge a nella nostra provincia 2594 titolari di regolare tesserino venatorio.
Atri numeri, ancor più allarmanti e sconvolgenti, sono quelli diramati dall’associazione Vittime della Caccia, che stima 13 le persone rimaste uccise e 33 quelle ferite dai cacciatori a poco più di un mese dall’apertura della stagione in Italia.
Per contrastare tale dinamica l’Ente Nazionale Protezione Animali ha rivolto un appello al Ministro dell’Interno Cancellieri, chiedendo misure rigorose e controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale. Ad agosto invece, allarmati dalla pesante siccità estiva, gli ex ministri Michela Vittoria Brambilla e Umberto Veronesi avevano chiesto provvedimenti di tutela delle popolazioni animali in difficoltà, quindi la sospensione della stagione venatoria e l’adesione degli stessi cacciatori all’appello.