Il mandellese don Alessandro Comini sacerdote da 10 anni

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Don Alessandro Comini nel novembre 2004 in occasione della celebrazione eucaristica al "Sacro Cruore" a Mandello.
Don Alessandro Comini nel novembre 2004 in occasione della celebrazione eucaristica al “Sacro Cuore” a Mandello.

MANDELLO – E’ sacerdote da dieci anni, ossia da quel 30 ottobre 2004 quando fu ordinato dall’allora e attuale vescovo di Pavia, monsignor Giovanni Giudici. Il giorno successivo celebrò la sua prima messa nella parrocchia di Sant’Alessandro Sauli (l’ordinazione era avvenuta nella chiesa pavese del Carmine), mentre il 14 novembre presiedette la celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore a Mandello.

L’ordinazione di don Alessandro Comini – avvenuta unitamente a quella di un giovane pavese – era stata la prima, per il vescovo Giudici, dal suo ingresso nella diocesi di Pavia, datato dicembre 2003.

Cresciuto vocazionalmente presso la comunità pavese “Casa del giovane” (dove aveva svolto il servizio civile dopo un periodo di volontariato trascorso presso la “Casa Giglio” di Vendrogno) e diacono dal 2000, don Alessandro spiegò proprio nelle settimane che precedettero la sua ordinazione che in comunità aveva avuto la sensazione “di toccare con mano il Vangelo vissuto” e di essere rimasto affascinato “da un gruppo di persone che aveva giocato tutta l’esistenza vivendo profondamente il Vangelo stesso”.

Alla domanda se nei suoi “momenti di salita” era stato importante essere in Comunità il giovane mandellese (Alessandro è nato il 15 aprile 1973 ed è entrato in Seminario nel ’97) rispose così: “E’ vero che il sacerdozio ti chiama in prima persona, ma la forza di una comunità è quella di non farti mai sentire solo. A volte sei tu a sostenere, altre volte sono gli altri a sostenerti”.

Don-Alessandro-Comini_Mandello-Pavia (30)E aggiungeva: “Una persona è in grado di educare nella misura in cui si lascia educare. Stare in comunità vicino ai ragazzi mi ricorda costantemente tutto ciò e mi fa molto bene. Significa impegno, a volte anche fatica, ma regala vitalità e la consapevolezza di essere arrivato a vivere questo momento con l’aiuto di tante persone. E senza i miei ragazzi non sarei qui”.

Significativo il messaggio che padre Sandro Lafranconi indirizzò in quegli stessi giorni a don Alessandro da Guadalupa, dove il missionario mandellese è tornato lo scorso anno dopo avere svolto il suo ministero in quella stessa isola delle Antille dal 2002 al 2010. “Se la Chiesa si è presa la briga di garantire che Lui ti ha chiamato – scrisse padre Sandro – e se ha fatto ricorso alla sua autorità per riconoscere la tua vocazione allora non possiamo più suonare con il registro della ragione, ma dobbiamo aggiungerci quello più potente della fede, che è sovente cieca agli occhi degli uomini”.

Da Chiavenna don Ambrogio Balatti e don Costante Tencalli, a loro volta mandellesi, scrissero: “Auspichiamo che la tua generosa sequela di Cristo aiuti tanti altri giovani a maturare coraggiose scelte di vita cristiana e, se Dio vuole, anche di speciale consacrazione a servizio della sua Chiesa. La parrocchia del Sacro Cuore ha del resto sempre corrisposto generosamente alle chiamate del Signore”.

E l’indimenticato padre Arcangelo Zucchi, in quegli anni assistente regionale dell’Ordine francescano secolare, così scrisse a don Alessandro: “Il nostro ministero non è facile, ma con la grazia di Dio è un dono grande per tanta gente bisognosa di conforto e di speranza”.

Don-Alessandro-Comini_Mandello-Pavia (6)Anche don Gian Maria Comolli si unì alle espressioni di compiacimento per l’ordinazione sacerdotale del giovane mandellese, al quale indirizzò un messaggio in cui affermava che “il sacerdozio è la chiamata a una missione di amore nell’immenso arcipelago delle povertà: povertà materiale, senza dubbio, la miseria dei diseredati e degli emarginati, ma insieme, e non meno grave, la povertà morale, la mancanza di affetto, la tragedia della malattia e della solitudine, la perdita delle persone amate, la mancanza di motivazione per vivere e per agire, il venir meno della speranza. E, al di sopra di ogni altra povertà, la mancanza di Dio”.

Don Alessandro Comini ricorderà il suo decennale di ordinazione sacerdotale presiedendo domani, domenica 16 novembre, la messa che sarà celebrata alle 18.30 nella chiesa del Sacro Cuore a Mandello nel giorno dell’ottantesimo anniversario della Parrocchia.

DI SEGUITO, LA GALLERIA FOTOGRAFICA CON LE IMMAGINI SCATTATE DA FRANCESCO GALA IN OCCASIONE DELL’ORDINAZIONE A PAVIA DI DON ALESSANDRO COMINI E DELLA MESSA CELEBRATA A MANDELLO NEL 2004.