“Il mattino sorge ad est”, a Lecco il film dedicato a Premana e a Bellati

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Da sinistra Giovanni Fazzini, il sindaco di Premana Nicola Fazzini, l'assessore alla Cultura di Lecco Michele Tavola, Giovanni Bellati, Stefano Tagliaferri, Angelo Guarracino, Morris Codega e il maestro Francesco Sacchi.
Da sinistra Giovanni Fazzini, il sindaco di Premana Nicola Fazzini, l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Michele Tavola, Giovanni Bellati, il regista Stefano Tagliaferri, il direttore della fotografia Angelo Guarracino, Morris Codega e il maestro Francesco Sacchi.

LECCO – “Siamo felici che questa iniziativa approdi a Lecco perché Premana sa fare cultura e riesce, anche nel solco tracciato da Antonio Bellati attraverso la sua passione e le sue molteplici iniziative, a regalare ogni volta impressioni, sensazioni ed emozioni nuove”.

Virginio Brivio, sindaco della città, parla in termini entusiastici del nuovo film Il mattino sorge ad est che, prodotto dall’Associazione culturale “Il Corno” di Premana, martedì 30 settembre alle ore 21 verrà proiettato in Sala Don Ticozzi a Lecco.

Ci sono la lungimiranza, l’intraprendenza e lo spirito di iniziativa di Antonio Bellati dietro questo lungometraggio. E’ il luglio del 2012 e Bellati – semplicemente “Toni” per familiari e amici – è a Pagnona per la proiezione di Ora cammina con me, il primo lavoro che vide Stefano Tagliaferri, classe 1978, cimentarsi in veste di regista.

Premana_film_Il-mattino-sorge-ad-est_2014 (13)“Ho io un bel testo su cui fare un film”, dice il fondatore e direttore della rivista locale Il Corno, da sempre attento ricercatore di tutto ciò che si lega alla storia della “sua” Premana.

“Sì, dobbiamo farlo quel film…”, dice qualche tempo dopo Tagliaferri a Bellati, che in realtà aveva già trasformato in una novella e in seguito in un adattamento teatrale la storia di Domenico Ruffoni detto Menàl, originario della Val Gerola, ispirata da un fatto di cronaca realmente accaduto.

Nel novembre dello stesso anno il progetto del film prende forma. Tagliaferri e lo stesso Bellati lavorano alla sceneggiatura della pellicola. Vengono scelti gli attori e si effettuano i primi sopralluoghi per le possibili location. Si cercano i posti giusti dove girare, sia gli interni sia gli esterni. E il 15 aprile dello scorso anno, esattamente un mese prima della scomparsa di “Toni” Bellati, ecco il primo ciak. Il mattino sorge ad est è realtà.

Premana e i premanesi ce l’hanno fatta, “anche se papà Antonio – come ha ricordato il figlio Giovanni, produttore esecutivo del film, nella conferenza stampa di giovedì 25 settembre nella sala consiliare del palazzo municipale di Lecco – appena prima  che il progetto andasse in porto ci ha lasciato, quasi a voler confermare che spesso chi semina non è lo stesso che poi raccoglie”.

Premana_film_Il-mattino-sorge-ad-est_2014 (16)Di Antonio Bellati il sindaco Brivio aveva in precedenza sottolineato il legame con Lecco e il suo territorio e il prezioso lavoro da lui svolto (“che è un vanto e, insieme, una responsabilità per la nostra città”) traducendo i Promessi Sposi in dialetto premanese.

Un anno e undici giorni dopo il primo ciak il film (che come ha detto lo stesso Giovanni Bellati “ha unito un paese intero ma ha unito anche Premana e Pagnona e il passato al presente”) era finito. Una quarantina i giorni effettivi di riprese, altrettanti e più quelli dedicati ai sopralluoghi. E oltre 120 gli attori, un centinaio dei quali comparse.

“Il film è ambientato nella Premana di fine Ottocento – ha spiegato Stefano Tagliaferri – e la sua realizzazione ha dovuto affrontare e superare vari ostacoli  che ne hanno certamente condizionato l’aspetto e lo stile. Le inquadrature individuate erano obbligatoriamente legate alle ambientazioni a nostra disposizione e ci hanno costretti a condensare la storia all’interno di scenari a volte delimitati”.

“Ne è scaturita così una sequenza di “quadri” quasi fotografici – ha osservato sempre il regista – che lascia allo spettatore la libertà di completare e interpretare quelle vedute e di immaginare quel mondo anche oltre la cornice della stessa inquadratura”.

“Gli interpreti principali sono stati scelti da Antonio Bellati tra i suoi stessi compaesani – ha aggiunto Tagliaferri – individuando in loro quelle caratteristiche umane e comportamentali che più si avvicinavano a quelle dei personaggi rappresentati. Io ho cercato di accompagnare la loro immedesimazione nei ruoli e ho trovato in tutti gli interpreti una spontaneità inaspettata”.

Premana_film_Il-mattino-sorge-ad-est_2014 (14)E’ stato poi lo stesso regista a spiegare il perché del titolo Il mattino sorge ad est. “Innanzitutto perché suona bene all’orecchio – ha detto – e poi perché svela un immaginario legato al ritmo delle giornate e al succedersi delle stagioni. Da Est, poi, viene anche il protagonista maschile del film, nato in Gerola nel 1816”.

A firmare la fotografia del lungometraggio è stato Angelo Guarracino, comasco. “La difficoltà più grande – ha spiegato nella conferenza stampa coordinata da Morris Codega – è stata quella di confrontarsi con situazioni in cui l’illuminazione artificiale non c’era ancora. Ci si è infatti dovuti calare nella realtà della società contadina di fine Ottocento e proprio l’assenza di luce caratterizza molte scene e ne determina la narrazione”.

“Le inquadrature e le scelte compositive – ha spiegato ancora Guarracino – si sono così per così dire spogliate del loro aspetto estetico e di ogni virtuosismo tecnico per divenire funzionali al modo di raccontare le forme e la luce nel film, un modo più lento, più statico e più concettuale”.

Premana_film_Il-mattino-sorge-ad-est_2014 (15)La colonna sonora del film, che dura 93 minuti, è opera del maestro Francesco Sacchi, direttore del Coro Alpino Lecchese e il cui legame con Premana risale agli anni Settanta e alle sue prime collaborazioni proprio con Antonio Bellati e affonda radici ben salde anche in virtù della sua attività di direttore del Coro Nives.

Direttore di produzione di Il mattino sorge ad est è Giovanni Fazzini (“è stato un supporto costante e positivo”, ha detto Giovanni Bellati) e un ruolo prezioso nella realizzazione del film l’ha avuto anche la moglie di “Toni” Bellati, Gabriella. “Nei lunghi mesi delle riprese – ha sottolineato il figlio – tutto è ruotato attorno a lei”.

E lo stesso Giovanni Bellati ha aggiunto, ricordando suo padre: “Chissà che la Provvidenza non abbia voluto servirsi proprio di un film per rendere meno brusco il distacco da lui, per darci modo di lavorare ancora un po’ con lui al nostro fianco, per consentire al suo vulcanico spirito di iniziativa di non morire con lui. In definitiva, per farci sentire meno soli”.

DI SEGUITO, LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL FILM E ALCUNE IMMAGINI TRATTE DA “IL MATTINO SORGE AD EST”