LECCO – Inaugurato il cippo con lo stemma dei Ragni di Lecco posto all’incrocio tra le vie Don Bosco e Pasquale Fumagalli e dedicato ai 14 Maglioni Rossi nati nel rione di Rancio.
Alla cerimonia di questa mattina, in occasione della quale si è scoperto il sasso prelevato dalla Grignetta e posto nel cuore del quartire lecchese, non sono mancati i protagonisti: i Ragni. Un pensiero è andato ai Maglioni Rossi rancesi scomparsi ovvero Duilio Berera, Luigi Castagna, Antonio Castelnuovo, Casimiro Ferrari, Carlo Mauri e Vittorio Rota, presenti invece Renato Bartesaghi, Giovanni Carcianiga, Guerino Cariboni, Agostino Castagna, Giuseppe Castelnuovo, Giovanni Ratti, Giuseppe Spreafico e Dino Piazza.
Proprio quest’ultimo a nome di tutti i Ragni di Rancio ha ricordato come nel vicino e rinnovato complesso residenziale San Martino realizzato dalla cooperativa Giancarlo Cogliati “una volta c’era la nostra scuola elementare dove sono passati tutti i Ragni di Rancio. Allora erano altri tempi – ha proseguito il Ragno Piazza – Tempi in cui le maestre davano le bacchettate sulla mani, tempi in cui bisogna ubbidire senza fare tante storie. In paese in quel periodo non c’era un campo di calcio e noi, ancora piccoli ma già abituati ad andare in montagna con i nostri padri per fare legna, da subito ci siamo divertiti ad arrampicare sui sassi del san Martino. E visto che la cosa ci veniva bene, quando siamo diventati un po’ più grandi ci siamo spinti più in sù, in Grigna. Poi siamo andati più lontano al Badile, quindi in Dolomiti arrivando a portare il nome dei Ragni e della nostra città di Lecco in tutti gli angoli del mondo grazie a numerose spedizioni. Il Ragno è sempre stata una persona umile – ha precisato Piazza – che ha fatto molte cose senza mai ‘ciapà un ghel‘ (prendere un soldo, ndr); una persona onesta e sincera ed è stata la montagna che ci ha cresciuti con questi valori, perchè quando sei in parete e devi affrontare un passaggio difficile, non puoi barare, non puoi raccontare bugie ne agli altri e tanto meno a te stesso: o sei capace, superi la difficoltà e vai, oppure te ne devi tornare a casa con la coda tra le gambe. Per noi così era in montagna e così è stato nella vita. E il non aver mai ricevuto nulla in passato, oggi d’innanzi a questo regalo non possiamo che essere commossi e ringraziare tutti i rancesi”.
Don Giuseppe Locatelli, al quale è stata affdata la benedizione, ha quindi ricordato: “I Ragni si sono sempre contraddistinti per la loro generosità e il loro altruismo. Ci auguriamo che questo cippo susciti nelle giovani generazioni l’amore per la montagna”.
Il vice sindaco Vittorio Campione, dopo aver portato i saluti del sindaco Virginio Brivio ha aggiunto: “Questo è un momento importante per i Ragni ma anche per il rione di Rancio. Grazie alla riqualificazione di questa zona il quartiere ricomincia a vivere, dopo il rcupero dell’ex scuola, questo è un altro piccolo passo in avanti e per questo voglio ringraziare tutti i residenti di Rancio”.
Tra i presenti alla cerimonia, numerosi compagni di cordata degli amici rancesi, il presidente della cooperativa cooperativa Giancarlo Cogliati nonchè consigliere comunale tra le fila della civica Appello per Lecco Giorgio Gualzetti, e ovviamente Terenzio Castelli, memoria storica di Rancio e colui che ha proposto l’idea di posizionare il cippo nonchè l’artista che lo ha avvalorato posizionando su di esso il nome e lo stemma in materiale metallico del celebre club alpinistico lecchese.