VALMADRERA – E’ stato presentato martedì sera presso il cineteatro “Artesfera” di Valmadrera il progetto di studio epidemiologico per valutare lo stato di salute della popolazione residente nei Comuni di Valmadrera, Civate, Malgrate, Galbiate, Suello e Lecco, in vista della realizzazione del progetto di teleriscaldamento che riguarderà il vicino inceneritore, permettendo la produzione di energia termica dalla combustione dei rifiuti
Una serata che ha dato la possibilità ai cittadini e al Coordinamento rifiuti zero di conoscere le modalità con cui verrà effettuato lo studio spiegate direttamente dagli addetti ai lavori.
“Uno studio di epidemiologia ambientale si pone l’obiettivo di valutare l’impatto di una sorgente inquinante su una popolazione stimando la dose di esposizione all’inquinante e la frequenza di alcune malattie nella popolazione – ha spiegato il dottor Luca Cavalieri d’Oro dell’ars Brianza – il nostro è uno studio di corte retrospettivo, considerato ad oggi uno dei più affidabili nonostante necessiti di un tempo di elaborazione più lungo rispetto ad uno studio di caso controllo, ma che al contempo ci dà la possibilità di analizzare un numero di dati non indifferente”. Uno studio non semplice, che nasconde anche insidie e “fattori di confondimento” come spiegato dal dottor Emanuele Amodio dell’ars Brianza:
“L’esposizione ad un determinato fattore di rischio è molto difficile da misurare, ci sono dosaggi al limite delle rilevazione e le esposizioni possono durare anche decenni e interagiscono con altre emissioni, interferendo con gli studi”.
Nello specifico lo studio epidemiologico in corso sull’impianto di Valmadrera è “disegnato sulla base di tre importanti studi epidemiologici precedentemente svolti: lo studio monitor del 2010, lo studio del del Lazio del 2014 e lo studio del CNR a Pisa del 2016 – ha spiegato Cristiano Piccinelli dell’Università di Torino – il nostro studio coinvolge 76.825 persone che costituiscono la popolazione presa in esame per effettuare l’analisi dal 2003 al 2015; ogni soggetto che rientra nell’area di indagine verrà quindi classificato con coordinate in base al luogo di residenza, considereremo inoltre anche le migrazioni da e verso i comuni interessati”.
“Lo studio, iniziato nel 2016, si trova ancora nella prima fase di raccolta dati anagrafici che, in seguito, andranno messi in relazione con i dati sullo stato di salute, ricavabili dalle informazioni del registro tumori, delle schede di assistenza al parto, del primo ricovero e infine della mortalità mediante il Follow-up sanitario. Una volta recuperati tutti i dati verranno confrontati con altre variabili ambientali relative alle emissioni che saranno la base per il report dei risultatii e l’analisi statistica.” ha concluso il dottor Piccinelli.
Al termine dell’analisi si otterrà un “lavoro di ottimo livello che garantirà una riposta definitiva oltre ogni dubbio” ha commentato l’epidemiologo Ennio Cadum dell’Arpa Piemonte giudice esterno che valuterà lo studio al termine delle analisi; terminato l’intervento del dottor Cadum si è passati al dibattito con il pubblico presente in aula. I presenti hanno scritto le domande su alcuni foglietti che sono stati consegnati all’assessore ed ex senatore Antonio Rusconi che ha fatto da moderatore per l’intero dibattito.
Un dibattito tutt’altro che tranquillo in cui i cittadini hanno posto numerose domande anche riguardo al coinvolgimento nell’analisi di Tecno Habitat, società interessata da Silea pure nel progetto di teleriscaldamento, il dottor Cadum ha voluto rassicurare i presenti assicurando un attento giudizio in merito da parte sua e di coloro che saranno chiamati in causa per giudicare il lavoro svolto.
Scetticismo sul metodo di analisi è stato invece evidenziato dal dottor Crosignani, perplesso per le modalità con cui si analizzeranno gli eventi medici acuti, prendendo in considerazione solo il primo ricovero e non il riacutizzarsi delle patologie prese in considerazione.
Altre domande sono scaturite dalla preoccupazione per lo stato di salute : un gruppo di cittadini, che ha distribuito volantini antinceneritore all’esterno, ha chiesto al dottor Cadum la conferma che dall’incenritore venissero emessi metalli pesanti quali arsenico, berillio, cadmio, cromo e nickel, considerati cancerogeni; il dottor Cadum ha confermato la presenza dei suddetti metalli pesanti, sottolineando però che sono “tenuti sotto costante monitoraggio per legge”.
Il dibattito si è concluso con l’intervento del sindaco di Valmadrera Donatella Crippa: “Entro la fine del 2017 avremo i primi risultati preliminari; per quanto riguarda il discorso teleriscaldamento invece le due cose viaggiano su binari separati: l’analisi dei dati prosegue, il progetto deve ancora essere analizzato e approvato dall’intero consiglio comunale. Sono il sindaco di tutti e lavorerò con l’amministrazione per salvaguardare la salute dei cittadini. Non abbiamo ancora deciso nulla del Teleriscaldamento, così come gli altri Comuni soci” ha specificato Donatella Crippa, sottolineando che il Comune abbia chiesto ad Arpa e alla Provincia i dati sulle emissioni delle aziende private presenti in città per un’analisi puntuale anche su questo versante.
Al termine della serata il dottor Amodio ha assicurato che: “Non abbiamo alcun interesse a pubblicare dati non veritieri e non siamo in malafede, mettiamo in campo la nostra professionalità per esaminare la situazione attuale”.
In definitiva quindi, i primi dati dello studio epidemiologico, imparziale e professionale, saranno disponibili entro la fine del 2017 per un report completo si dovrà attendere il 2018), mentre per il teleriscaldamento il comune di Valmadrera attende di analizzare il progetto in sede di consiglio comunale ( così come gli altri comuni soci di Silea) tenendo in considerazione la possibilità di alimentare la rete con fonti di energia alternative.