MANDELLO – Dalla prossima stagione non sarà più la famiglia Nogara a gestire il rifugio “Bietti-Buzzi”. La notizia era nell’aria da qualche tempo, considerato che Elisa, suo marito e i suoi genitori avevano manifestato il proposito di interrompere la loro attività iniziata ben nove anni fa, di fatto in concomitanza con il “nuovo corso” del rifugio posto a una quota di poco superiore ai 1.700 metri, sul versante occidentale della Grigna settentrionale, nell’anfiteatro del Releccio.
In queste ultime ore la decisione è stata ufficializzata con una nota scritta indirizzata al Cai Grigne di Mandello, proprietario della struttura, che dispone di una trentina di posti letto.
“La scelta della famiglia Nogara non ci trova del tutto impreparati – spiega Giancarlo Pomi, presidente del Cai – perché sapevamo che Elisa era intenzionata a lasciare questa sua attività. Speravo però, come immagino tutti gli escursionisti soliti frequentare il rifugio, che la loro gestione proseguisse almeno per un altro anno”.
La motivazione alla base della scelta di “lasciare” è da attribuire esclusivamente alla stanchezza che si accompagna a una simile attività.
“A molti potrebbe sembrare una vita tranquilla, quella del rifugista – spiega sempre Pomi – ma in realtà è particolarmente dura, anche se il rifugio è facilmente raggiungibile”. “La loro passione – aggiunge il presidente – sia per il lavoro ma soprattutto per il nostro rifugio si era manifestata da subito, a cominciare dalla cura dei particolari: i fiori alle finestre e sempre tutto in ordine e ben pulito”.
“Elisa – confida sempre Pomi – mi ha detto che puliva più il rifugio di casa sua… Anche suo papà Fausto, quando mi ha consegnato la lettera in cui la famiglia manifestava il proposito di cedere la gestione del rifugio, era molto commosso e si è raccomandato di fare attenzione alla scelta dei loro successori. Elisa e la sua famiglia tengono infatti moltissimo che ciò che hanno creato nel corso degli anni con impegno e non pochi sacrifici non vada disperso ma anzi continui con ottimi risultati”.
“A me non resta che ringraziarli di cuore – conclude il presidente del Cai – per la reciproca ed efficace collaborazione di tutti questi anni e per la loro sincera amicizia. Ora faremo un bando per la nuova gestione, come abbiamo fatto per il rifugio Elisa, e le candidature verranno vagliate e analizzate sulla base del Regolamento dei rifugi di proprietà del Cai Grigne e tenendo conto delle caratteristiche stesse dei candidati”.
Il “Bietti-Buzzi”, dunque, si prepara a voltare pagina. Ma la sua storia deve continuare. E continuerà.