CALOLZIO – Bottiglie rotte, plastica, cartacce, immondizia di ogni genere e quel che resta di fuochi accesi all’ombra degli alberi. Questa la situazione in cui versa la “Cenerentola di Calolzio”, così come è stata definita l’area del Lavello. Abbandonata e sporca, nel mirino dell’inciviltà e sommersa di rifiuti che si accumulano ormai da tempo… Non sembra esserci proprio nulla di fiabesco e magico.
Passeggiando, è impossibile non notare un cambio di scenario man mano che ci si avvicina alla stazione ferroviaria, appena superato il pontile. Infatti, la zona a cui calza a pennello l’epiteto di “degradata”, è abbastanza circoscritta, e non interessa l’intera area del lungo fiume Adda, per la quale in primis l’Amministrazione Comunale, seguita dalle associazioni del territorio, sta avviando una riqualificazione che punti ad una maggior modernità e fruibilità – vedasi la costruzione della tangenzialina- ma che richiami, anche, il turismo -qui si potrebbero citare gli eventi culturali, in cui a fare da perno è lo storico Monastero di Santa Maria del Lavello, promossi tanto nella stagione estiva, quanto in quella invernale o, ancora, l’allestimento di una piazzola per camper, negli imminenti piani della maggioranza.
Se si continua in direzione della Cartiera, lungo la pista ciclabile, andando, così, incontro all’area pic-nic ci si imbatte in tavoli e panchine rotte, sporcizia alle radici degli alberi, ma cestini vuoti, e quel che resta di rami e carta bruciati sul prato, in beffa alla pericolosità e al divieto di accendere fuochi.
La gallery fotografica relativa all’area pic-nic:
Versano in condizioni ancora peggiori gli spazi intorno alla stazione dei treni; partendo dal parcheggio all’uscita dell’LD, in cui ogni angolo sembra il “posto giusto” per abbandonare lattine, imballaggi di prodotti alimentari o bottiglie rotte, e ogni margine delle linee bianche è un luogo per disfarsi del proprio vecchio televisore, costringendo, di fatto, ad una gincana fra l’immondizia nel salire le scale o semplicemente per raggiungere l’auto.
La gallery fotografica relativa al parcheggio nella zona della stazione:
Come in una climax ascendente in materia di sudiciume, i quattro accessi al parcheggio interrato, appaiono delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Il silos di cui, causa la costruzione e mai apertura, pochissimi calolziesi conoscono l’esistenza, è diventato un immenso contenitore di immondizia, gettata attraverso le grate raso terra o abbandonata ai lati del cancello d’entrata.
La gallery fotografica relativa a silos:
“Siamo stufi di questa situazione, vediamo passare le Forze dell’Ordine e gli operatori comunali per la pulizia, ma questa immondizia è qui da mesi e nessuno la toglie, è uno schifo!”, questo lo sfogo di una residente.
Innegabili i controlli e le iniziative, anche di carattere culturale-educativo, un esempio sono i cartelli, comparsi qualche mese fa, disegnati dai bambini delle scuole elementari e poi appesi su ogni albero del viale, che invitavano a tenere pulita un’area che di fatto “appartiene a tutti”. Come innegabile è anche l’impegno degli operatori ecologici e della Protezione Civile. Le criticità del Lavello sono parecchie e le responsabilità sembrano rimbalzare, come una patata bollente, fra i vari enti territoriali. Ad oggi, un intervento mirato e concreto non è ancora arrivato, rendendo, così, ingestibile una situazione, alimentata quotidianamente dall’inciviltà.
Il Lavello è quindi come una “Cenerentola” che ancora aspetta il colpo di bacchetta magica – dagli attori politici, quanto dai cittadini che lo popolano – che ridia lustro, o quantomeno la pulizia necessaria, alla sponda calolziese, di quel ramo del lago di Como.