LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore:
“Gentile Redazione, buongiorno!
Vi ho già scritto un paio di volte: sono “quello delle luci in galleria”. Questa volta scrivo per portare all’attenzione dei vostri lettori una cosa che, probabilmente, anzi sicuramente, avranno notato…una cosa nata con il lodevole scopo di aumentare la sicurezza ma che, secondo me, ha ottenuto (almeno, in un caso particolare) risultati diametralmente opposti.
Mi riferisco alle luci che, da alcune settimane, sono comparse nell’attraversamento di Lecco, più o meno all’altezza delle uscite per il centro, sia che si provenga da Sud che da Nord.
Alcune di esse sono realmente utili: quelle rasoterra che delimitano il bordo della carreggiata e ancora di più quelle che si “rincorrono” (sono comparse anche sul muro sotto la ferrovia, più o meno all’altezza della ex-Centrale Guzzi, poche centinaia di metri prima dello svincolo di Abbadia) danno realmente l’idea di dove “vada” la curva che si sta per affrontare.
Sono anche comparsi dei doppi lampeggianti gialli a LED, sia sul lato destro che sinistro della carreggiata, in prossimità dei cartelli indicanti il limite di velocità.
L’intento è sicuramente quello di richiamare l’attenzione sul limite in questione (specialmente in quel tratto, la serie di S vicino alle uscite del centro), ma l’intensità e la frequenza del lampeggio è veramente fastidiosa e, secondo me, crea più pericolo di prima!
La frequenza è di circa 1 secondo, quindi prima di oltrepassarli si è sottoposti ad almeno una quindicina/ventina di doppi lampeggi, che abbagliano e disturbano quindi la percezione di eventuali ostacoli in quel lasso di tempo.
Certo, vanno bene le indicazioni luminose…certo è vero che i LED hanno un consumo bassissimo se rapportati alla loro intensità luminosa ma, almeno in questo caso, si è decisamente esagerato…ancora un pò e bisogna mettere gli occhiali scuri anche in galleria!”
R.T.