LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Siamo a dir poco esterrefatte per quanto accaduto lo scorso venerdì su un bus delle linee di Lecco, a causa del comportamento per nulla cordiale ma soprattutto poco professionale di un autista.
Erano quasi le 10 e al capolinea di Laorca il bus è fermo con tutte le porte aperte e non ci sono ancora passeggeri a bordo.
Sono io con i miei tre bambini tutti al di sotto dei 6 anni e due amiche. Abbiamo un passeggino e due trolley. Vista la situazione e dato che il passeggino aperto non passa lungo il corridoio centrale del bus, per una questione di praticità, saliamo dalla porta posteriore e per non dare fastidio a coloro che saliranno poi ci mettiamo sulla piattaforma posteriore, quindi ci portiamo all’obliteratrice e timbriamo per tre.
E’ a quel punto che con fare supponente l’autista si rivolge a noi dicendo: ‘lo sapete che è vietato salire dalla porta posteriore? ci sono anche i cartelli’”. Scendiamo per controllare, ma su quel bus, numero 80, di cartelli con divieti di salita non ce ne sono, lo facciamo presente all’autista. Quest’ultimo prosegue sempre con tono poco cordiale: ‘Ma quanti biglietti avete pagato?’ Gli rispondiamo tre, in quanto i tre bambini sono sotto dei sei anni. “no – dice lui – per il passeggino e le due valige? Bisogna pagare anche per quelle’.Perplesse, per non sollevare discussioni, torniamo all’obliteratrice e facciamo altre tre timbrate.
Il bus a quel punto parte, sono le 10.07. A Malavedo sale una signora che si mette a chiacchierare con l’autista, regole per regole, facciamo notare al conducente devono valere per tutti: poi a San Giovanni sale una graziosa signorina e la storia si ripete si mette a chiacchierare con l’autista e quest’ultima non mostra né abbonamento né tanto meno paga il biglietto.
Abbiamo voluto raccontare l’accaduto per tre motivi: il primo che le regole vanno rispettate da tutti, allo stesso modo, cosa che non è accaduta.
La seconda, che se esiste un regolamento questo debba essere ben esposto in luoghi e spazi adeguati (pensiline, biglietti, ecc….) in modo tale che il viaggiatore possa prenderne visione prima di iniziare il viaggio senza incappare in queste spiacevoli situazioni e adeguarsi in merito; infine, la terza, le regole sono uguali per tutti italiani e non. L’autista non ha il diritto di essere scortese e supponente nei confronti di passeggeri ignari delle su citate regole perché non adeguatamente esposte”.
Lettera Firmata – Tre utenti vessate