OLGINATE – Se ne sente parlare da anni, quella dell’evasione fiscale sembra essere una delle piaghe più difficili da debellare nel nostro Paese. C’è chi, però, negli ultimi tempi ha lavorato quasi in silenzio per cercare di arginare il fenomeno. L’esempio arriva da un comune tutto sommato piccolo, quello di Olginate, circa 7 mila abitanti, che da due anni è guidato dal sindaco Marco Passoni. Qui l’amministrazione ha fatto una chiara scelta politica: la lotta all’evasione fiscale per ciò che concerne i tributi locali; una decisione azzeccata che adesso sta dando i suoi frutti.
“Non so se siamo bravi o particolarmente sfortunati rispetto alla presenza di evasori, sicuramente a Olginate avevamo due/tre situazioni croniche di gente che non ha mai pagato e in quei casi ci è sembrato corretto intervenire in maniera più incisiva. Non è facile perché è necessario scindere sempre coloro che non vogliono pagare da chi non può pagare, magari perché attraversa un momento di difficoltà. In questo secondo caso siamo andati incontro alle esigenze del contribuente: laddove è stata dimostrata la volontà di pagare non c’è stato nessun problema a dilazionare la quota. Meno accondiscendenti siamo stati di fronte a quelle situazione dove era normale non pagare e, trattandosi di cifre anche molto importanti, abbiamo deciso di rivolgerci a un avvocato per il recupero crediti e ci siamo riusciti”.
Si tratta, ovviamente, di evasioni riferite ai tributi locali, Imu e Tari soprattutto: “Prima di ricorrere agli avvocati il comune ha compiuto tutto l’iter normale di riscossione: di fronte al mancato pagamento sono stati fatti accertamenti, ingiunzioni che però hanno portato a un punto morto, perciò si è deciso di adottare un’altra linea; ma questo, ovviamente, è avvenuto solo in alcuni casi”.
Parallelamente al recupero dei crediti dei “grandi” evasori, gli uffici hanno iniziato un ingente lavoro di controllo delle dichiarazioni per le utenze non domestiche: “Tanto per fare un esempio, aziende che hanno iniziato con un certo numero di metri quadri ma poi si sono ampliate acquisendo nuovi capannoni, situazioni per le quali negli anni non era mai stata fatta una revisione. Questo è un altro filone del impegnativo lavoro che si sta svolgendo e sostanzialmente, per quanto riguarda la Tari, ha portato al riequilibrio delle tariffe. Fatto 100 il costo dello smaltimento rifiuti, grazie a questo lavoro di revisione, la percentuale a carico delle utenze non domestiche è cresciuta a beneficio delle utenze domestiche, di fatto le famiglie olginatesi non saranno costrette a sborsare più soldi e, in alcuni casi, risparmieranno qualcosina”.
Un risultato reso possibile dal lavoro svolto dai dipendenti comunali: “Rispetto alla situazione dei dipendenti all’interno del comune credo di essere fortunato. Negli anni passati è stata data una buona organizzazione e adesso stiamo raccogliendo i frutti. Questo non vale solo per l’ufficio tributi ma per tutti gli altri uffici comunali che riescono ad andare al di là dell’attività ordinaria; nel caso dei tributi si riesce quindi a portare avanti anche un’attività di controllo e accertamento. Va bene l’impulso dell’amministrazione ma se poi non hai chi porta avanti queste cose diventa impossibile. Tra l’altro questo tipo di controllo nei prossimi mesi verrà esteso anche alle utenze domestiche”.
Un lavoro che i cittadini non vedono ma che va al di là dell’ordinaria amministrazione: “Il lavoro di recupero non toglie nulla a quella che è l’ordinaria amministrazione anzi, ci consente di portare risorse per poter svolgere ancora meglio le attività di tutti i giorni. E’ chiaro che i risultati non sono immediati, ma ciò che mi interessa è lasciare a chi verrà dopo di me una macchina che funziona bene e che ha le risorse per fare gli interventi. Per raggiungere questo obbiettivo è necessario costruire un percorso. Questo è il modo? Questo è uno dei modi, poi oggi come oggi bisogna partecipare ai bandi, cercare di avere accesso ai contributi a fondo perso messi a disposizione dalla regione e dallo stato su progetti particolari. E’ chiaro che rispetto a ciò che ti chiede il cittadino, la buca o l’asfalto per intenderci, non c’è nessun contributo extra e devi essere bravo a gestire le risorse che hai”.
In concreto il lavoro di recupero ha portato alla chiusura di due accordi: “Uno prevede il recupero di circa 500 mila euro entro la fine dell’anno e l’altro di 40 mila euro in due anni, poi ci sono altre situazioni aperte. I soldi che rientrano vengono reinvestiti direttamente sul comune, ad esempio asfaltature, un nuovo mezzo per la Protezione Civile… Sono soddisfatto di questo lavoro e voglio sfatare il luogo comune per cui i dipendenti comunali non fanno nulla, qua dentro ce ne sono alcuni che si assumo delle responsabilità che ci permettono di fare interventi che vanno un po’ al di là della normale amministrazione, e lo fanno perché credono nel loro lavoro e credono in un rapporto di correttezza con gli amministratori”.
E’ vero che la situazione generale sta migliorando? “Rispetto a qualche anno fa quando lo Stato non ti diceva nemmeno su quali risorse potevi contare, oggi sai cosa hai a tua disposizione, poco o tanto, hai una base su cui costruire il tuo bilancio. Di certo se ci si dovesse limitare a fare l’ordinario non servirebbero gli amministratori, il nostro compito è quello di cercare di guardare un po’ più lontano senza perdere mai di vista le esigenze della gente. Anche in una situazione come quella attuale un’amministrazione può provare a portare avanti un progetto che dia valore aggiunto al territorio. Il mestiere del sindaco è quello di mettere assieme le esigenze di tutti e dare una risposta che di certo non può accontentare tutti perché la ricerca del bene comune non è la somma del bene di ciascuno. Il sindaco deve svolgere un ruolo di mediazione che però non deve essere mai al ribasso. E poi, è fondamentale non fermarsi alla questione crisi: assodato che non ci sono le risorse di qualche anno fa, è pur vero che se si lavora bene c’è ancora la possibilità di fare qualcosa di buono”.