MANDELLO – “Il Tribunale amministrativo regionale ha confermato i provvedimenti comunali con cui era stato negato il permesso di costruire l’autorimessa della casa di riposo in mancanza di autorizzazione da parte della Soprintendenza. Proprio con questa motivazione il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata appunto dalla Fondazione casa di riposo attraverso un ricorso”.
Riccardo Mariani, sindaco di Mandello, rende nota la comunicazione dell’ordinanza pervenuta agli uffici comunali nella giornata di venerdì 21 novembre sulla vicenda della prevista realizzazione di una serie di parcheggi interrati sotto l’area su cui sorgeva la ex mensa della Moto Guzzi, abbattuta due anni fa con un intervento che non aveva mancato di sollevare polemiche, tornate di recente d’attualità.
“Questa ordinanza – osserva sempre il primo cittadino – conferma l’operato della nostra pubblica amministrazione, conforme a quanto previsto dalle normative vigenti, oltre che dal Piano di governo del territorio del Comune di Mandello. In particolare le normative prevedono che, per l’intervento richiesto, sia obbligatoria come detto l’acquisizione del parere della Soprintendenza, soprattutto per la vicinanza alle fondamenta della chiesa di San Zeno. Lo scavo potrebbe infatti compromettere la staticità della chiesa, bene tutelato ai sensi del Codice dei beni culturali”.
“Ricostruendo la vicenda – afferma dal canto suo Grazia Scurria, assessore all’Urbanistica e all’edilizia privata – è opportuno ricordare che nei primi mesi di quest’anno la casa di riposo aveva depositato in Comune un’istanza di autorizzazione edilizia per la costruzione dell’autorimessa interrata, da realizzare nel mappale posto tra la casa di riposo e la chiesa, ovvero quello su cui nel 2012 era stata demolita abusivamente la ex mensa Guzzi”.
“Poiché l’autorimessa arrivava praticamente a confine con la chiesa di San Zeno – osserva sempre l’assessore – il Comune aveva inviato il progetto alla Soprintendenza, chiedendo all’ente il parere obbligatorio e vincolante. Nonostante vari solleciti del Comune, la Soprintendenza non lo aveva rilasciato e l’istruttoria non poteva quindi essere completata. Il Comune, dal canto suo, non poteva fare altro che attendere”.
Riccardo Mariani e Grazia Scurria ricordano quindi che “lo scorso mese di giugno la casa di riposo, ritenendo erroneamente che tale parere non fosse necessario, aveva sostenuto di avere ormai ottenuto il titolo edilizio per il cosiddetto silenzio-assenso e aveva comunicato al Comune di avere iniziato i lavori, scavando proprio in aderenza alle fondamenta della chiesa. Quei lavori sono stati immediatamente sospesi dal Comune e poi definitivamente bloccati”.
“La Fondazione casa di riposo – concludono sindaco e assessore – aveva quindi inoltrato ricorso al Tar, chiedendo la sospensione dei provvedimenti comunali, a suo dire illegittimi. In realtà il Tribunale amministrativo regionale ha confermato che il Comune ha agito correttamente: l’ordinanza rigetta la sospensiva chiesta dalla casa di riposo, aggiungendo che il ricorso, da un sommario esame, appare non accoglibile. Resta da dire che questo stesso contenzioso, l’ennesimo che il Comune ha subìto, avrebbe potuto essere evitato: sarebbe bastato che anche la casa di riposo, come ha fatto il Comune, attendesse il parere della Soprintendenza”.