MANDELLO – La Cgil e lo Spi, il Sindacato pensionati della stessa confederazione sindacale, hanno a Mandello una nuova sede. Posta al civico 74 di via Dante, è stata inaugurata oggi, sabato 29 novembre, ed è intitolata a Ferdinando Maggi, scomparso nel 2006, a lungo impegnato in politica, nella pubblica amministrazione e nello stesso sindacato con ruoli anche dirigenziali.
“L’inaugurazione di una nuova sede – ha premesso Marco Brigatti, da quest’anno segretario dello Spi di Lecco – è l’occasione per “incrociare” il passato e il futuro della Cgil ed è altresì la risposta più efficace alle esigenze della popolazione di questo territorio, alla quale offriamo locali facilmente accessibili oltre che confortevoli e con operatori qualificati”.
“Aprire una nuova sede – ha aggiunto Brigatti, che sul finire della scorsa estate aveva rilevato in questo incarico Sergio Pomari, chiamato a guidare lo Spi Cgil di Lodi – per noi vuol dire anche contrapporsi a quanti tentano di metterci in un angolo. A quelle persone noi appunto rispondiamo migliorando i nostri presìdi territoriali”.
“Abbiamo naturalmente guardato anche alla tecnologia che avanza – ha spiegato sempre il segretario lecchese – e dunque abbiamo migliorato i servizi informatici proprio per restare al passo coi tempi. Nell’operazione che ha portato all’acquisizione da parte dello Spi Cgil di Lecco della nuova sede di Mandello, fortemente voluta proprio da Pomari, hanno avuto un ruolo importante anche le leghe in attività sull’intero territorio provinciale”.
Entrando poi nel merito della scelta di intitolare la struttura a Ferdinando Maggi, Brigatti ha detto: “Io l’ho conosciuto poco, ma a sufficienza per identificarlo nella storia della Cgil e dello Spi. Lui racchiudeva in sé gli ideali che hanno fatto la storia del sindacato e in generale della sinistra e seppe battersi per la crescita del movimento operaio, con un importante impegno anche nella pubblica amministrazione”.
Sulla figura di Maggi si è subito dopo soffermato proprio Sergio Pomari. “Entrò in Guzzi nel 1941 – ha detto – e in quella stessa azienda suo padre era stato membro della commissione interna. Nel ’46, dopo essersi iscritto al Partito comunista, ebbe la sua prima tessera dei metallurgici della Cgil”.
“Alla Moto Guzzi negli anni successivi cercarono anche di licenziarlo – ha aggiunto – e per questo nel 1950 per indurlo a dimettersi gli offrirono ben 10 milioni di buonuscita, che lui rifiutò”.
Pomari ha poi ricordato di quando, a una festa organizzata sul Monte Barro, Nando Maggi rimase affascinato dal discorso di Teresa Noce, che fu tra le fondatrici del Pci e che svolse a lungo propaganda e attività antifascista. “Frequentò la scuola del partito – ha specificato – e nel ’65 divenne funzionario della Fiom e cinque anni dopo dirigente delle cooperative di Lecco. Fu altresì nel direttivo provinciale e in quello regionale dello Spi e poi fino al 2001 segretario della Lega pensionati di Mandello”.
Fu anche in consiglio comunale e poi in giunta, Maggi. E pure all’impegno amministrativo non disdegnò di dedicare passione, tempo ed energie. “Ci insegnava a impegnarci in prima persona – ha concluso Pomari – e a dire sempre ciò che pensiamo”.
Dopo il commosso saluto di Adriana Pasut, moglie di Nando Maggi, che in precedenza aveva scoperto la targa dedicata al marito collocata all’esterno della sede e tagliato il nastro inaugurale, è intervenuto il sindaco di Mandello. “Ci sono inaugurazioni – ha detto Riccardo Mariani – che vivi con il cuore e quella di oggi è una di queste. Ho conosciuto Nando e verso di lui nacque subito un affetto sincero. In occasione di ogni 25 Aprile, poi, lo ricordo intimamente e lo rivedo attraverso sua moglie Adriana, sempre presente a ogni celebrazione dell’anniversario della Liberazione”.
Sul significato dell’apertura della nuova sede di Mandello è successivamente tornato Wolfango Pirelli, segretario generale della Cgil lecchese. “E’ un atto importante – ha specificato – tanto più di questi tempi in cui ci stanno scaricando addosso problemi e difficoltà non di poco conto, a partire dal previsto taglio dei patronati, scelta che va contro gli interessi delle persone”.
Esplicito anche Stefano Landini, segretario regionale dello Spi Cgil. “Dirsi oggi antifascisti non è fuori moda – ha detto – e alcuni episodi lo dimostrano. E Nando Maggi antifascista lo era davvero, ma era anche un dirigente a tutto tondo, l’uomo delle istituzioni e della cooperazione. Possedeva insomma qualità che purtroppo oggi vanno scomparendo e non era disposto a barattare le sue idee. Sì, per tutti quelli che l’hanno conosciuto lui era la Cgil, era lo Spi, era il Pci”.
Numerosi i presenti alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede. Tra gli altri il presidente dell’Associazione Pio Galli di Lecco, Vanni Galli, e Giuliana Bettiga, segretaria della Lega pensionati di Mandello.
Un riconoscimento alla schiettezza di Ferdinando Maggi arriva intanto anche dai banchi dell’opposizione consiliare. Maria Lidia Invernizzi, capogruppo della lista civica “Il paese di tutti”, impossibilitata a intervenire alla cerimonia ne sottolinea lo spessore e la rettitudine. “Per qualche tempo l’ho ascoltato in consiglio comunale stando dalla parte del pubblico – dice – e poi con lui mi sono ritrovata più volte a parlare di scuola o della casa di riposo, considerato che lui faceva parte del consiglio della struttura mandellese”.
“Con Nando – aggiunge – accadeva poi di incontrarsi in alcune riunioni o in varie commissioni e lui non mancava di dispensarci consigli. Capitava magari anche di scontrarsi sul piano dialettico o sui diversi indirizzi di partito, ma la sua spiccata onestà e appunto il suo spessore non venivano mai meno”.
DI SEGUITO, LE IMMAGINI DELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE DI MANDELLO DELLA CGIL E DELLO SPI