MANDELLO – Il corso di lingua italiana, rivolto a donne straniere, si tiene per il nono anno presso i locali della ex scuola elementare in frazione Rongio e rientra nell’ambito del “Progetto Iride” promosso dall’associazione Les Cultures.
In questo contesto è stato di recente proposto un intervento relativo alle procedure sulla raccolta differenziata dei rifiuti, anche alla luce del nuovo servizio entrato in funzione a Mandello ai primi di ottobre.
L’iniziativa si è svolta significativamente in concomitanza con la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti.
“Va detto che nel nostro corso di italiano – spiega Maria Carizzoni, una delle insegnanti – non siamo nuovi a iniziative del genere. La scuola è infatti certamente un’occasione per apprendere o migliorare la lingua italiana, ma ciò non impedisce di porsi obiettivi a più ampio raggio qual è quello di portare le donne che la frequentano ad acquisire una sempre maggiore autonomia, oltre che a conoscere il territorio e le regole di convivenza”.
Proprio in quest’ottica negli anni scorsi erano stati promossi incontri con le operatrici dell’Asl e dei Servizi sociali, oltre che con le ostetriche, con una farmacista, con alcune mediatrici culturali e con altre figure professionali ancora.
“A proposito della raccolta differenziata – spiega sempre Maria Carizzoni, che siede anche in consiglio comunale con la delega per le politiche migratorie – in passato avevamo già organizzato un primo incontro informale e un successivo appuntamento alla presenza della responsabile della comunicazione di Silea, Chiara Benatti, aperto a tutti i residenti nella frazione e a cui avevano preso parte anche donne di Mandello”.
Le donne iscritte al corso in svolgimento come detto alle ex scuole di Rongio, molte delle quali residenti presso le case Aler della frazione e altre provenienti da Mandello, hanno accolto con interesse questa proposta, dichiarando espressamente la loro difficoltà e i loro dubbi sulle nuove regole della raccolta differenziata.
“La lontananza da questi contenuti dovuta a abitudini diverse nei loro Paesi – osserva ancora Maria Carizzoni – uniti alla scarsa conoscenza della lingua e al registro linguistico spesso troppo alto utilizzato nel materiale informativo distribuito, le porta in effetti a non capire e dunque a recepire con difficoltà i comportamenti da tenere”.
“Abbiamo perciò pensato – aggiunge – di affrontare il contenuto con una modalità attiva, ossia con le mani… nella pattumiera e con il gioco “In quale sacco?”. Le donne vi si sono avvicinate con entusiasmo, ciascuna dimostrando di fare propri con facilità non pochi comportamenti virtuosi. Del resto condividere tra loro e con noi dubbi e modalità si è rivelato il modo migliore per consolidare e diffondere a catena, anche presso i componenti delle rispettive famiglie, le nuove e ancora poco diffuse modalità di raccolta”.
Maria Carizzoni conclude: “Io e le altre operatrici, con l’aiuto di persone che sul nostro territorio lavorano con le donne straniere, abbiamo elaborato il materiale semplificando quello fornito da Silea, utilizzando quindi soltanto termini del vocabolario di base, proponendolo esclusivamente stampato in maiuscolo per le donne che ancora sono poco sicure nella lettura e corredandolo di un apparato iconico adeguato all’universo femminile. Abbiamo inoltre previsto un momento di verifica, con l’attribuzione della patente di brava riciclatrice”.
Il materiale prodotto, su esplicita richiesta delle donne che avevano aderito all’iniziativa, è stato esposto anche alle case Aler di Rongio, così che le donne ne vedano rafforzata l’informazione, che può giungere tra l’altro anche alle persone non presenti all’iniziativa stessa.
“Propositive oltre che esecutive – conclude Maria Carizzoni – le donne ci hanno poi chiesto di aiutarle nel predisporre negli atri delle case, dove non è già organizzata, la raccolta dei tappi di plastica e si sono accordate per prevedere un unico punto di raccolta dell’olio di cucina, in modo che a turno possano andare a smaltirlo il sabato alla Carletta”.