MANDELLO – “Viviamo in un’epoca di smarrimento degli ideali e di frantumazione delle identità in cui è faticoso ritrovare un percorso di senso e di comunione anche riguardo alla ricostruzione dei fatti storici, spesso strumentalizzati per bieche ragioni di bottega. Pensiamo a quante polemiche sterili sul concetto di unità nazionale, di Repubblica unitaria o di Europa unita, dove unità è di volta in volta la parola più avversata”.
Riccardo Mariani, sindaco di Mandello, nel suo discorso commemorativo pronunciato domenica 9 novembre in piazza Garibaldi davanti al monumento ai Caduti in occasione della Giornata dell’unità nazionale si è soffermato sul significato e sull’attualità della ricorrenza.
“L’Europa – ha detto – vive una fase di inquietudine e incertezza. Non è riuscita a dotarsi di una compiuta forma e sostanza politiche e oggi, nella bufera della crisi, questo vulnus è evidentissimo e foriero di enormi difficoltà. Anche in Europa non si è dato ascolto a chi sottolineava l’urgenza di una vera e propria comunità politica e sociale e non soltanto economica e finanziaria”.
A giudizio del primo cittadino ciò che conta è in ogni caso non scoraggiarsi. “Noi adulti – ha affermato infatti – dobbiamo saper essere testimoni che non rinunciano a spiegare, a motivare, a lottare per custodire e salvaguardare il significato profondo della storia e dell’importanza dell’unità nazionale, perché è nella comunità che si gioca il futuro nostro ma, soprattutto, quello delle giovani generazioni”.
Sempre a giudizio di Mariani “chi vuole dividere e non unire ha dalla sua il vantaggio di un’epoca dove si soffia sulla paura e si irride alle istituzioni repubblicane e democratiche. Un’epoca in cui si vorrebbe cancellare la memoria storica come un inutile fardello, banalizzandola indecentemente. A che serve ricordare il passato da cui ha tratto origine l’unità d’Italia? E’ tempo perso, sosterrebbero i detrattori, che continuerebbero insinuando il velenosissimo sospetto che c’è un’altra verità che sta almeno alla pari con quella che le fonti storiche ci hanno tramandato”.
Da qui l’importanza di “ridare nuovo vigore alla nostra identità unitaria e al nostro ruolo, perché abbiamo bisogno di costruire un’Italia capace di rinnovare il suo straordinario patrimonio nella società della conoscenza e dell’economia globale, oltre che di un nuovo spirito democratico e civile e dell’impegno e della passione dei nostri giovani”.
E proprio ai giovani il sindaco di Mandello ha detto: “Sappiate che la pace si costruisce difficilmente nei palazzi del potere e al tavolo dove siedono i governanti. Non è un compito che soltanto pochi possano svolgere per tutti noi. Perciò non siate estranei a questo processo e cercate di alimentarlo, di rafforzarlo con il pensiero e con l’azione quotidiani e con la vostra freschezza”. Per poi aggiungere: “Ci sono forme quotidiane di strisciante razzismo che tendono a escludere e discriminare il diverso per colore, condizione fisica, provenienza o religione. Non cedete a questa temibile, diabolica tentazione ma contrastatela con tutte le vostre forze, usando il potere della parola che accoglie e rispetta l’altro”.
A cento anni di distanza dello scoppio della prima guerra mondiale proprio dal Comune di Mandello è intanto partita l’iniziativa di proporre una serie di incontri, proiezioni e letture per conoscere e capire un evento che ha cambiato la storia dell’Europa e del mondo. Esperienze della grande guerra, come quella raccontata a fine ottobre in sala consiliare dallo storico Gian Enrico Rusconi, autore del saggio 1914: attacco a Occidente.
Occasioni per riflettere non sono mancate neppure a quanti hanno assistito la scorsa settimana alla proiezione del film Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick e ve ne saranno anche mercoledì 12 novembre in sala consiliare, dove – con inizio alle ore 21 – si potrà assistere alla lettura di pagine tratte da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu, a giudizio di Mario Rigoni Stern “il più bello” fra tutti i libri sulla prima guerra mondiale, mentre alle spalle dei lettori scorreranno le immagini di Uomini contro di Francesco Rosi, il film tratto proprio da Un anno sull’Altipiano.
Un altro appuntamento è già in calendario per la sera di venerdì 21 novembre nella sede mandellese del Cai Grigne, in via Riva dell’Ospizio. In quella data verrà presentato il libro I sentieri della grande guerra. Memorie in quota. Itinerari fra storia, letteratura ed escursioni, interessante opera per conoscere vicende e percorsi della “grande guerra” sulle Alpi.