Parcheggi di Molina e cineteatro, Michela Maggi “interroga” il sindaco

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Il parcheggio di via Dante a Molina.

 

MANDELLO – C’è perplessità, dentro “Casa Comune”, sulla nuova regolamentazione dei parcheggi di via Dante a Molina. A farsene interprete è Michela Maggi. Il consigliere comunale dello schieramento di minoranza ha presentato al sindaco, Riccardo Fasoli, un’interrogazione che prende spunto anche dalle segnalazioni ricevute da alcuni cittadini.

Michela Maggi (“Casa Comune”).

La prima richiesta riguarda le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione “a invertire la zona a disco orario, regolamentando la parte superiore e lasciando libera la sosta nel parcheggio coperto”.

Michela Maggi chiede tra l’altro quali siano le prime valutazioni di sindaco e giunta dopo la fase di sperimentazione del provvedimento e “perché, al fine di agevolare gli esercizi commerciali, non sia stata prevista la zona a disco di due ore”.

L’esponente di “Casa Comune” chiede infine al primo cittadino “perché non sia stata estesa a tutto il territorio comunale la sospensione del disco orario nella pausa pranzo”.

L’interrogazione sarà discussa nel consiglio comunale di mercoledì 12 aprile.

Nella stessa seduta il primo cittadino sarà chiamato a rispondere anche a un’altra interrogazione presentata sempre da Michela Maggi relativa all’atto di indirizzo per l’affidamento della gestione triennale del cineteatro comunale “Fabrizio De Andrè” e al relativo capitolato.

Al riguardo l’esponente di opposizione interroga il sindaco per conoscere la motivazione della scelta dell’amministrazione comunale appunto per l’affidamento della gestione e della programmazione culturale e come l’Amministrazione intenda definire i rapporti con l’ente affidatario in merito alle scelte di programmazione degli spettacoli teatrali e di altra natura, la gestione delle entrate e la bigliettazione.

Michela Maggi chiede altresì “come l’Amministrazione intende regolamentare l’affidamento del teatro ad associazioni del territorio o ad altri enti da parte del concessionario” e “se l’Amministrazione stessa intende organizzare una propria programmazione culturale”.