LECCO – “Dalla relatività alla gravità quantistica”. Un tema complesso quello che sarà affrontato durante la prossima conferenza in programma al Planetario di Lecco e promossa dal Gruppo astrofili Deep Space. Venerdì 23 marzo, a partire dalle 21, l’astronomo dell’osservatorio di Merate Luigi Foschini condurrà, infatti, una serata incentrata sulla figura di Albert Einstein e sulla meccanica quantistica, nel tentativo di illustrare le contraddizioni tra le due grandi teorie del secolo scorso e di tratteggiare possibili scenari futuri.
Ed è così che una parte della conferenza sarà dedicata, come detto, alla figura di Einstein, che ha inteso lo spazio e il tempo in un modo radicalmente diverso rispetto alle teorie a lui precedenti. Da entità assolute e immutabili, Einstein ha, infatti, immaginato lo spazio e il tempo come attori stessi della realtà e, proprio per questo, elastici, modificabili, addirittura soggettivi. In una realtà di questo tipo a essere assoluta sarebbe, invece, la velocità della luce: in un cosmo a quattro dimensioni, la luce svela la relazione profonda tra il tempo e lo spazio. Si può concludere, quindi, che la relatività generale abbia trasformato la gravità in una proprietà geometrica, nella curvatura dello spazio-tempo.
Ma negli stessi anni, un’altra teoria ha contribuito a scardinare il senso comune: ancora più radicale rispetto alla relatività, la meccanica quantistica ha svelato come il microcosmo, a livello subatomico, sia pieno di paradossi e realtà sorprendenti, in cui un fondo di indeterminazione limita la nostra possibilità di indagine.
Due teorie, queste, formulate entrambe nel XX secolo e per nulla conciliabili. E se la grande sfida della scienza del XXI secolo è superare questa contraddizione e arrivare a una teoria della gravità quantistica, di tutto questo si parlerà durante l’incontro di venerdì. Appuntamento, quindi, al Planetario di Corso Matteotti 32.
Per informazioni www.deepspace.it.