Prezzi a Lecco: “caro” salame, convengono le albicocche

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SONY DSCLECCO – Nel mese di giugno 2014, l’inflazione a Lecco conferma la tendenza dei 2 mesi precedenti e resta in territorio negativo aumentando, tra l’altro, l’intensità (-0,4%). Nulla la variazione congiunturale dell’indice dei prezzi (stesso dato registrato nel mese scorso).

A livello nazionale la variazione dell’indice annuale è ancora positivo, anche se si riduce ulteriormente (+0,3%); a livello mensile, invece, la variazione si attesta allo 0,1% e inverte la rotta intrapresa lo scorso mese.

Il differenziale tra i due indici, aumenta di un decimo di punto e risulta pari a 1,3: NIC italia 107,6; NIC lecco 106,3.

Il confronto a livello regionale, solo con le città che fanno anticipazione e di cui si conoscono già i valori provvisori, evidenzia che oltre alla città di Lecco, anche Varese registra inflazione negativa e pari a quella locale. Bergamo e Cremona hanno una variazione annua nulla; Milano registra una variazione positiva di un decimo di punto; Brescia e Como inflazione pari allo 0,3%. Tutte le variazioni registrate confermano il trend di rallentamento del mese scorso.

Il confronto con la variazione rispetto al mese precedente evidenzia valori positivi per tutte le città (solo Lecco ha variazione nulla). La variazione più alta è quella di Bergamo (+0,4%) seguita dalla variazione di Como (+0,3%), entrambe le città nel mese di maggio avevano registrato gli stessi valori, ma con segno meno.

La classifica nazionale delle variazioni annuali vede Lecco e Varese al 1° posto seguite da Verona (-0,3%) e Grosseto, Novara e Udine (-0,2%) e Padova (-0,1%). Sette Capoluoghi hanno registrato inflazione nulla, tutte le altre (oltre 20) mostrano inflazione positiva (anche se molto bassa), Bolzano è l’unica città che ha inflazione superiore al punto percentuale (+1,2%).

Il confronto con le variazioni congiunturali mostra Lecco in 7ima posizione (insieme Ancona e Reggio Calabri). In cima alla graduatoria si colloca Modena con una variazione negativa di oltre mezzo punto percentuale (-0,6%). La variazione più consistente è stata registrata da tre Capoluoghi Bergamo, Pistoia e Verona (+0,4%).

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di giugno 2014.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

I PEGGIORI TRE

  • Acqua potabile – fognature        + 9,7%
  • Acqua potabile – tariffa                + 9,3%
  • Salame affettato in confezione  + 7,9%

I PEGGIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Susine                             + 43,2%
  • Pesche                            + 13,3%
  • Pesche noci o nettarine  + 12,9%

I MIGLIORI TRE                                                             

  • Spese condominiali                     – 6,8%
  • Sapone liquido                             – 6,2%
  • Pneumatico auto cilindrata oltre  – 6,1%

I MIGLIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Albicocche        – 34,9%
  • Poponi-meloni  – 24,4%
  • Ciliegie             – 20,1%

CARBURANTI

  • Gasolio per auto  – 0,1%
  • Benzina verde     + 0,3%
  • Gas GPL             + 0,9%

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

– Alimentari e bevande analcoliche (-0,5%, -1,7%). Dopo la pausa dello scorso mese, riprende la flessione dei prezzi della divisione che porta l’indice della divisione a 108,7 e il differenziale con quello medio nazionale (indice pari a 108) si ridimensiona considerevolmente (0,7%). Il dato del mese scorso era pari all’1,5%. Da quando il Comune di Lecco elabora i prezzi al consumo non è mai successo che la variazione annuale dell’indice degli alimentari abbia registrato valori negativi così consistenti. Solo negli ultimi due mesi del 2009 e nel primo semestre del 2010 i dati della variazione presentavano segno meno, ma per pochi decimi di punto. La classe “pane e cereali” presenta, come per lo scorso mese una variazione di +0,1% e l’indice della classe torna al livello base (dicembre 2013). Segno più per pasta di semola di grano duro e cereali per colazione, per il primo prodotto è stato rilevato un prezzo medio superiore di circa un punto a quello di inizio anno, per il secondo il prezzo medio è ancora inferiore a quello base. Variazione di segno meno per farina di frumento (-3%) il cui indice si attesta a quota 95. Aumento di mezzo punto dell’indice della classe “carni” che inverte la tendenza da qualche mese e il cui indice è ancora inferiore a quello base di 2 punti e mezzo.  I prodotti in aumento (pollo fresco, carne fresca bovino adulto primo taglio, wurstel e salame affettato in confezione) recuperano le forti diminuzioni registrate nei mesi scorsi.  Si riduce ulteriormente il prezzo di carne fresca suina con osso, carne ovina o caprina e coniglio fresco.

Variazione di segno più per i prodotti della classe “latte, formaggi e uova” (+0,6%).  Ancora un aumento del prezzo del latte a lunga conservazione, continuo aumento per pecorino (da inizio anno il prezzo del prodotto è aumentato di oltre 10 punti) e primo aumento per uova di gallina. Diminuzione per fontina e sottilette (entrambi i prodotti hanno un indice inferiore a quello base). Calo di un punto per “olii e grassi”. Tutte le tipologie di olio rilevato (oliva, extra vergine, semi di girasole e mais) registrano mediamente una riduzione di prezzo di circa due punti.

La classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” registra una leggera variazione in diminuzione (-0,1%) e l’indice della classe si attesta a 100,6. La classe “caffè, tè e cacao” segna un’aumento di quasi un punto che recupera parzialmente la forte diminuzione registrata nel mese scorso. La “Frutta” dopo un solo mese di segno più registrato a maggio torna a essere in diminuzione (-1,8%) e l’indice complessivo si attesta a 92. Quasi tutti i prodotti rilevati registrano segno meno. Unica eccezione il prezzo delle susine (+43%).  Forte contrazione della classe “Vegetali” (-4,5%) il cui indice è ancora più basso di quello della frutta. Anche per i prodotti della classe in esame si registra un segno meno generalizzato. L’indice della classe “prodotti ittici” evidenzia una leggerissima diminuzione che lascia sostanzialmente invariato l’indice (quasi 105).

Prima leggera contrazione dell’indice della classe “Acque minerali, bevande analcoliche” che nei mesi precedenti aveva registrato continui aumenti.

– Bevande alcoliche e tabacchi (+ 0,2; +0,6%) Variazione congiunturale da imputare esclusivamente all’aumento delle birre (nazionale +0,4%, di marca estera +3,4%); i “tabacchi” non registrano variazioni.

 – Abbigliamento e calzature (+ 0,2%; + 0,2%). Ancora un leggero segno più per i prodotti della divisione. Gli indumenti registrano una minima variazione in aumento; gli accessori per l’abbigliamento riducono il prezzo di quasi un punto, e meno consistente è la riduzione delle calzature.

 – Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,4%; -4,0%). Riduzione per le spese condominiali, stabilità di gas ed energia elettrica, forte aumento dell’acqua potabile (+10%).

 – Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+ 0,1%; +1,4%).  Nella classe “mobili e arredi” si registrano variazioni di segno più per libreria, lampada da terra e da tavolo e armadio guardaroba. La classe “articoli tessili per la casa” registra un aumento di quasi oltre mezzo punto percentuale, da imputare esclusivamente al recupero del prezzo del piumino da letto. Negli “apparecchi domestici elettrici e non”, si evidenzia la diminuzione del frigo freezer (che era aumentato nel mese di maggio) e della lavastoviglie che invece era aumentata a inizio anno e il cui prezzo è comunque superiore a quello base. Stabilità per i prodotti della classe “piccoli elettrodomestici”. Contrazione di tre decimi di punto dell’indice della classe “cristalleria, stoviglie e utensili domestici”.

– Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1;+ 2,3%). La classe dei prodotti farmaceutici registra una diminuzione di quasi un punto rispetto a maggio da imputare esclusivamente alla variazione di prezzo di alcuni medicinali di fascia A.  Nella classe dei servizi medici si segnala l’aumento del pediatra (libero professionista) e dell’apparecchio ortodontico.

– Trasporti (+0,6%; + 1,3%). Aumenta di oltre mezzo punto l’indice della divisione che comunque si attesta a un livello poco superiore a quello base. Nella classe delle “automobili” si registra un’ulteriore correzione di prezzo dei listini delle automobili (sia a gasolio che a benzina); l’aumento del mese di giugno, cumulato a quello registrato nel corso dei primi mesi dell’anno porta l’indice a 102.  Leggera diminuzione, invece, per i ciclomotori e per alcuni pezzi di ricambio per i mezzi di trasporto privati, ma non per la riparazione e la manutenzione degli stessi.  Leggero aumento per i “carburanti e lubrificanti” (+0,2%): aumenta benzina verde, gas GPL e olio motore, diminuisce il gasolio. Aumentano i trasporti aerei passeggeri (in particolare quello intercontinentale) e il trasporto marittimo. Stabilità per il trasporto passeggeri su strada e leggerissima contrazione per quello su rotaia.

– Comunicazioni (-0,5%; -9,1%).  Ancora una riduzione di prezzo caratterizza la divisine in oggetto. L’indice dell’intera divisione (base dicembre 2010) è pari a 82,9 quello con base dicembre 2013 è pari a 97 e ciò sta a indicare che il prezzo dei prodotti della divisione è diminuito di quasi 20 punti in 3 anni e mezzo e solo nel 2014 di 3 punti.

– Ricreazione, spettacoli, cultura (+0,1; +0,3%). Variazione di  segno più per l’indice della divisione, ma all’interno della stessa le diverse classi di prodotto analizzate presentano variazioni contrastanti. Per quanto riguarda i prodotti tecnologici si registra diminuzione per gli “apparecchi di ricezione, registrazione e riproduzione di suoni e immagini”, per gli “apparecchi per il trattamento dell’informazione” a causa principalmente della contrazione del prezzo del monitor LCD, del tablet PC e del notebook e per i “supporti di registrazione”; in leggero aumento invece, gli “apparecchi fotografici e strumenti ottici”. Ancora un aumento per l’indice di prezzo di “articoli di cartoleria e materiale da disegno” (+0,4%) che sommato all’aumento di aprile e di maggio porta l’indice a superare quota 102, forte aumento da imputare alla stagionalità per i “pacchetti vacanza” (+6%) lo stesso è da attribuire in uguale misura sia a quelli nazionali che internazionali e aumento della classe “giornali e periodici”.

 – Istruzione (nulla; nulla). Nessuna variazione da segnalare.

 – Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,5%; +1,2%). Variazione di segno più per fast food etnico e della pizza al taglio, per quanto riguarda i “servizi di alloggio” (+1,5%) si registra aumento per camera albergo, agriturismo, bed and breakfast e campeggio.

 – Altri beni e servizi (-0,2; -0,7%).  Riduzione di due decimi di punto dell’indice di prezzo della divisione in esame.  Nella classe degli “altri apparecchi, articoli e prodotti per la cura della persona” si evidenzia la contrazione di bagno/doccia schiuma, crema per il corpo e sapone liquido e colorante per capelli (i primi tre prodotti hanno l’indice di prezzo inferiore di 5 punti rispetto a quello base) unico prodotti in aumento è il rossetto per labbra. Negli articoli di “gioielleria e orologeria” si evidenzia la diminuzione della fede in oro il cui indice è prossimo a quello base e dell’orologio che invece ha un indice di 102.