ABBADIA LARIANA – “Andavo a scuola e ricordo che avevo sempre le mani calde e umide, al punto da bagnare addirittura i libri e i quaderni. Ma non ho mai creduto di possedere un fluido particolare, né tantomeno di avere qualche potere o di possedere qualcosa di magico. Anche i miei genitori non hanno mai pensato che ciò potesse dipendere dalla forza magnetica che scaturiva e si diffondeva dalle mie mani”.
Rachele Ciappesoni, 44 anni il prossimo novembre, abita a Crebbio di Abbadia Lariana, poco distante dalla chiesa parrocchiale di Sant’Antonio. A Crebbio abitano anche i suoi genitori, mamma Domenica e papà Lorenzo, che il 3 ottobre hanno tagliato il traguardo delle nozze d’oro.
Nel 1995 Rachele inizia a lavorare alla Icma, l’azienda di Mandello leader nella trasformazione e nobilitazione della carta, del cartone e delle materie plastiche in foglia. E’ in quegli stessi anni che matura in lei la consapevolezza che dalle sue mani scaturisce un’energia particolare. Niente di mirabolante e nessun sortilegio, soltanto la convinzione di poter mettere quel dono ricevuto da madre natura al servizio del prossimo, in particolare di chi soffre.
Ne sanno qualcosa molte sue colleghe, le sue prime “pazienti”, che si rivolgono a lei chi per un dolore a un polso, chi a una gamba, chi ancora alla schiena o a una spalla. O magari in caso di mal di denti e di emicrania.
“Mi accorsi che le persone che chiedevano un mio trattamento stavano subito meglio – dice Rachele Ciappesoni – e così iniziai a pensare che avrei potuto dedicare più tempo a quella pratica curativa che si accompagna all’imposizione delle mani. Passarono gli anni e quella mia convinzione si rafforzò, anche perché aumentava la fiducia di chi decideva di rivolgersi a me per un determinato problema di salute”.
“Un giorno – aggiunge con un sorriso – a beneficiare del mio “fluido” fu mia madre, sofferente a un ginocchio. Così nel 2010, appunto dopo 15 anni alle dipendenze dell’azienda mandellese e dopo averci pensato a lungo, decisi di licenziarmi proprio per dedicarmi a tempo pieno alla pranoterapia. All’Accademia di biopranoterapia Anpsi di Milano di Luciano Muti mi sottoposi a un test da cui scaturì che possedevo facoltà bioradianti extra eccellenti, perciò nel 2011 iniziai a frequentare alla “A.Mi. University” di Orazio Sanseverino, sempre nel capoluogo lombardo, un corso di pranoterapia e anatomia e lì ottenni l’attestato di socio e conseguii i primi diplomi”.
Sempre alla A.Mi. la Ciappesoni si sottopose alla prova della camera Kirlian, che consente di “fotografare” la cosiddetta aura vitale e dunque di verificare le proprie doti pranoterapeutiche. I risultati furono oltremodo incoraggianti, così nella sua casa in via per Maggiana 22/A Rachele attrezzò un proprio studio e iniziò a ricevere un numero sempre maggiore di pazienti.
Ma chi si rivolge a lei? “Chiunque abbia dolori articolari e muscolari, soffra di emicranie e cefalee, di sinusiti o bronchiti o di disturbi dell’apparato digerente – risponde la pranoterapeuta di Crebbio – ma anche chi ha cisti o soffre di insonnia, chi ha l’ansia o è iperteso, chi è stressato e in generale quanti soffrono di qualche stato infiammatorio. Favorisco il riequilibrio energetico e il rilassamento e ho curato e risolto positivamente anche fibromi. Insomma, vedere che persone arrivano da me ammalate o sofferenti e dopo una o più sedute guariscono è motivo di grande, grandissima soddisfazione”.
“Naturalmente mi tengo costantemente aggiornata – spiega sempre Rachele Ciappesoni – e prossimamente aprirò un mio sito Internet, anche se già ora ho numerosi contatti attraverso la mia pagina Facebook “pranoterapeuta rachele”. Pratico poi il training sofrologico, utile ad esempio per gestire meglio stress ed emozioni e in generale per favorire il rilassamento ma non solo. Quegli stessi esercizi possono anche andare nella direzione di ridurre, quando non addirittura eliminare, il vizio del fumo e si rivelano utili pure nei casi di alcolismo”.
Rachele Ciappesoni, alla quale si sono già rivolti pazienti provenienti anche da fuori provincia e alla quale è persino capitato di trattare persone “a distanza” (è il caso di una donna di Milano sofferente a entrambe le caviglie), può essere contattata al 338-36.98.895.
“Se necessario e soprattutto se si tratta di persone anziane o impossibilitate a muoversi – precisa – mi reco io al loro domicilio. L’importante è che quanti si rivolgono a me ritrovino il benessere”.