Anche questa settimana a scriverci è una mamma:
“Buongiorno, sono Chiara, la mamma di Mattia, 7 anni. Ha appena iniziato la seconda elementare e vorrei da subito impostare delle buone abitudini per evitare di rifare la vita impossibile della fine dell’anno scorso. Ogni giorno era una lotta per fargli iniziare i compiti, per farlo stare seduto, per preparare la cartella… Ci volevano ore e un’infinità di pazienza e il più delle volte finiva con urla e castighi. Quest’anno vorrei proprio partire con il piede giusto. Suggerimenti?”.
Settembre è arrivato, la scuola è iniziata, e con essa anche i compiti a casa.
Troviamo molto interessante il quesito di Chiara, perché davvero i compiti sono un argomento spinoso per molte famiglie, fonte di fatica e tensioni quotidiane.
Come affrontarli allora?
La prima risposta è “farli diventare una routine”. Perché nel momento stesso in cui diventeranno un fatto automatico non ci sarà più bisogno di combattere almeno sul fatto che bisogna farli.
Come creare una routine quindi? Una buona cosa sarebbe impostarla concordandola con il piccolo interessato. Scegliete insieme il luogo della casa dove svolgere i compiti. Che sia cameretta, cucina o sala poco importa. L’importante è che il bambino si possa concentrare senza troppe distrazioni. Definite poi in quale momento mettersi al lavoro. Dopo il rientro a casa e il pranzo sarebbe meglio staccare la spina un pochino. Ma deve essere un tempo ben definito: il tempo di un cartone o di un gioco, un orario specifico da poter vedere insieme sull’orologio… Insomma, non ci devono essere dubbi che a quella tal ora bisogna mettersi all’opera ed aprire la cartella. Maggiore chiarezza e coerenza c’è, meno vi sentirete con il tempo chiedere i famosi cinque minuti in più che poi diventano spesso un tira e molla estenuante. E più queste piccole regole saranno concordate con il bambino e non calate dall’alto, più facilmente verranno acquisite e rispettate.
Una volta che siete riusciti a sedervi cosa fare?
Partiamo dal diario. Guardate insieme le materie svolte in mattinata e i relativi quaderni. Fatevi raccontare (se già non l’avete fatto a pranzo) come è andata e approfittatene per sfogliare i quaderni. Non dimenticate le gratificazioni! Scorrere velocemente le pagine non significa dimenticare di sottolineare quanto abbia lavorato a scuola e i suoi piccoli progressi. E laddove ci sono degli errori sottolineate l’impegno, ribadendogli la fiducia che la prossima volta farà meglio.
Iniziare infatti lo svolgimento dei compiti con un atteggiamento positivo e soprattutto con la motivazione ad ottenere dei risultati dà sicuramente una marcia in più!
Passate poi alle materie per il giorno dopo ed eventualmente quelli successivi se è necessario “portarsi avanti”. Preparate insieme tutto il materiale necessario, in modo che Mattia non dovrà continuare al alzarsi ogni cinque minuti perché manca qualcosa.
Valutate insieme da cosa partire, evitando di lasciare per ultime la attività per lui più noiose o faticose. Insomma, un’altra parola chiave è “organizzazione”.
Quanto essere presenti accanto a lui? Bhe, questo dipende dal vostro bambino. C’è chi ha bisogno di una presenza fisica continua e chi no ma basta semplicemente essere nella stessa stanza svolgendo magari qualche faccenda, pronti però a rispondere a dubbi e domande. A volte è anche questione di materie o di giornate particolari. Quello che è importante è che il bambino sappia che “ci siete” e che può rivolgersi a voi.
Attenzione però: l’obiettivo dei compiti a casa è che il bambino acquisti sicurezza e autonomia nello svolgimento di quelle attività che poi si troverà a dover rifare in classe. Ben venga quindi la vostra presenza, ma sempre tenendo presente questo punto di arrivo, e non sostituitevi a lui, lo danneggereste soltanto.
Una volta finiti i compiti preparate subito la cartella, insieme. Oltre a permettervi di fare le cose con calma (non come al mattino cinque minuti prima di uscire) e ad evitare di dimenticar qualcosa, questo piccolo rituale segnerà la fine dell’attività. Ora vi potete dedicare ad altro, magari sottolineando quanto il fare i compiti senza distrazioni permette di avere più tempo poi per il gioco e le cose che preferite.
Più semplice a dirsi che a farsi? Certo, soprattutto quando il tempo dei compiti deve conciliarsi con quello familiare, lavorativo e con magari quello delle attività sportive ed extrascolastiche.
Bisogna quindi munirsi di tanta pazienza e dedicare cura e attenzione a questo momento. Probabilmente all’inizio ci vorrà del tempo e i risultati non si vedranno subito, bisognerà combattere un po’ prima che diventi una routine acquisita. Ma ne beneficerete sicuramente quando arriverà la primavera e Mattia inizierà a sentire la stanchezza dell’anno scolastico.
Come ha ben scritto nella richiesta, occorre partire con il piede giusto!
Lucia Riva e Elisabetta Vitali
Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru www.consulenzapedagogicakoru.it
Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it
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