CALOLZIO – La sbarra abbassata e un cartello di area chiusa, è quanto hanno trovato, domenica mattina, gli espositori del suk del Lavello costretti a fare dietro front. Mercatino che, per la prima volta dopo 3 anni, non si è svolto.
“I proprietari hanno chiuso l’area, sostenendo che gli sia stato imposto dalla Polizia Locale in quanto la mostra-scambio rientrerebbe fra le attività commerciali. Per me stanno facendo confusione. Noi siamo privati e non commercianti, pago regolarmente l’affitto ed ho un contratto – ha dichiarato Mauro Frabetti, responsabile del mercatino, che abbiamo raggiunto telefonicamente – non ho ricevuto nessuna notifica dalle Forze dell’Ordine, ma se ritengono che ci sia commercio dovrebbero sanzionare i diretti interessati, senza chiudere l’intero piazzale”.
La questione a proposito della regolarità o meno del suk, ormai, si trascina da mesi, è solo di pochi giorni fa la risposta da parte della Regione in merito all’interpretazione richiesta dall’Amministrazione comunale calolziese riguardante, nello specifico, il comma 3 della legge del 26 aprile 2016, in materia di commercio.
“Alla luce del chiarimento normativo che abbiamo ricevuto, l’attività del mercatino rientrerebbe fra quelle commerciali– ha dichiarato di contro l’assessore Sonia Mazzoleni – da parte del Comune o della Polizia Locale non c’è stata indicazione per i proprietari, ma la legge è regionale e non c’è bisogno di alcuna ordinanza” ha continuato, sottolineando come, per il prossimo fine settimana, siano già stati previsti dei controlli: “Le Forze dell’Ordine continueranno il lavoro fatto finora, ma adesso che il vuoto normativo è stato colmato si potrà accedere anche all’ interno del mercatino per verificarne la regolarità”.