LECCO – Il teleriscaldamento torna a tenere banco durante il consiglio comunale di Lecco: ieri sera infatti l’assise ha discusso e approvato l’atto di indirizzo sull’opera di Silea. Il Partito Democratico della Città di Lecco ha presentato a questo proposito un ordine del giorno, sottoscritto anche dal consigliere pentastellato Massimo Riva.
“Con questo ordine del giorno, il Comune di Lecco sostiene in toto l’atto di indirizzo – commenta la consigliera dem Elena Villa – e invita i comuni ad avere parte attiva e propositiva all’interno dell’Assemblea dei soci: sia per quanto riguarda il sostegno agli studi di soluzioni alternative e/o di supporto all’incenerimento come fonte energetica per il teleriscaldamento, sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e l’attenzione verso il riciclo e la riduzione della produzione dei rifiuti che è ovviamente legata al futuro e allo sviluppo di tutto il sistema. In particolare – prosegue la Villa – i Comuni sono invitati a presidiare il proprio territorio, individuando gli interlocutori quali la grande distribuzione, gli enti pubblici e le aziende con cui intraprendere nuovi percorsi per interventi volti a favorire una migliore raccolta, differenziazione e gestione economica dei rifiuti e del servizio di smaltimento. Il tutto per arrivare a una scelta responsabile e condivisa sul teleriscaldamento”.
“Questo è l’ennesimo capitolo di un percorso di approfondimento sulla questione del teleriscaldamento che ha visto diversi passaggi in commissione e in consiglio comunale” aggiunge il consigliere Stefano Citterio. “Mi spiace vedere che, per l’ennesima volta, nonostante gli sforzi fatti per giungere a un documento condiviso, il consigliere Riva trovi l’occasione per smarcarsi e lasciare l’onere della scelta politica di indirizzo alla sola maggioranza. Ribadiamo infine che bisogna rideterminare il cronoprogramma, dato che Regione Lombardia ha attivato questo tavolo di approfondimento e di confronto al quale parteciperemo”.
Il consigliere Riva ha poi chiesto di separare i voti sull’atto di indirizzo, ma nonostante la sua richiesta sia stata accolta, ha comunque inspiegabilmente votato contro su entrambi i punti.