Valgreghentino commozione per il piastrino di Scaccabarozzi

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I familiari di Angelo Scaccabarozzi, disperso in Russia nel 1942
I familiari di Angelo Scaccabarozzi, disperso in Russia nel 1942

 

VALGREGHENTINO –  Un momento di grande festa, ma anche di grande commozione quello vissuto a Valgreghentino nella mattinata di domenica, da un lato la cerimonia di riconsegna ai familiari del piastrino di Angelo Scaccabarozzi, giovane del paese partito per la Guerra e disperso in Russia nel 1942, dall’altro il folklore dei festeggiamenti per il 20° anniversario del gemellaggio con il comune francese di St.Remy en Rollat.

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Dopo la celebrazione dell’Eucarestia, il corteo sulle note dei flauti di Pan del Gruppo “I Picétt del Grenta”, prima, e della zampogna de “I Pastoriaux” da St. Remy en Rollat, poi, si è diretto fino al monumento dei Caduti, in piazza Roma, per la deposizione della Corona.

La deposizione della corono al Monumento ai Caduti
La deposizione della corono al Monumento ai Caduti
Antonio Respighi, che ha ritrovato il Pistrino
Antonio Respighi, che ha ritrovato il Pistrino

 

“Le reliquie non hanno prezzo, ho solo promesso che le avrei riconsegnate ai parenti”, così Antonio Respighi, Alpino di Abbiategrasso, raccontando le coincidenze che gli hanno permesso di riportare in Italia oltre 140 piastrini di altrettanti soldati appartenenti al Terzo Reggimento Bersaglieri, attaccati il 19 dicembre 1942, fra i quali c’era anche Angelo Scaccabarozzi, giovane di Valgreghentino, nato il 6 febbraio 1921. “Questo piastrino è stato ritrovato a 370 chilometri a sud-est di Mosca , nei campi di prigionia vicino a Minciurinsk. Nel 2009 ero in vacanza con mia moglie e alcuni amici, quando un abitante del posto ci ha detto di avere degli oggetti italiani”, questa la casualità che ha permesso di riportare in Italia dei frammenti di storia.

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Sergio Brambilla, sindaco di Valgreghentino
Sergio Brambilla, sindaco di Valgreghentino

Grande commozione da parte di Sergio Brambila, primo cittadino di Valgreghentino; “Angelo Scaccabarozzi era cugino di mia nonna, è andato in guerra e torna oggi, finalmente torna a casa, non possiamo nemmeno immaginare cosa abbia provato negli ultimi giorni della sua vita, ma questo deve essere un monito perché non succeda più che un ragazzo nel fiore degli anni debba andare a combattere”.

Dopo la consegna nelle mani dei parenti e la benedizione del Piastrino da parte di Don Enrico Vitali, il corteo si è spostato presso la struttura che proprio in questi giorni ospita la 30° Festa Alpina, per il saluto ai cittadini di “St. Remy en Rollat”, considerati, a Valgreghentino, come dei  veri e propri cugini.

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“La prima proposta di un gemellaggio, siglato il 26 maggio 1996, è stata avanzata proprio dai due gruppi musicali dei nostri paesi ed è stata subito accolta dalle amministrazioni in carica in quell’anno” ha spiegato l’ex sindaco di Valgreghentino, Carlo Giuseppe Canziani.

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“Questo gemellaggio è il simbolo di una comune appartenenza alla Casa dell’Europa, di un incontro tra due culture diverse, ma non per questo inconciliabili” ha detto, invece, l’attuale sindaco , Sergio Brambilla, alla presenza di Alain Dumont, primo cittadino di St.Remy en Rollant.  

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