Valle S.Martino con Bergamo, i comitati invitano Maroni

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il logo del comitato "Val San Martino con Bergamo"

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VALLE SAN MARTINO – Mesi di sensibilizzazione, raccolta firme, incontri con esponenti politici e con la popolazione formalizzati in una lettera indirizzata a Roberto Maroni, è quanto messo in atto proprio negli ultimi giorni dai due comitati, Val San Martino con Bergamo e Tutela Torre de Busi, che, sempre più decisi a non far passare in sordina la questione Aree Vaste, ma, ancor meno, a vedere bypassata la propria aspirazione di tornare in provincia di Bergamo, hanno preso carta e penna e scritto direttamente al Presidente della Regione Lombardia, invitandolo, per l’appunto, in terra Orobica.

“Forti del successo delle nostre iniziative e del grande consenso popolare raccolto in queste settimane, Le chiediamo con consapevole e viva determinazione di considerare la nostra istanza, le nostre ragioni, la volontà della gente della valle, la richiesta di poter decidere del nostro futuro e di non subire diktat politici privi di alcuna adesione democratica”  si legge,  scorrendo la lettera datata 10 ottobre, in cui i membri dei comitati riassumono il lavoro svolto negli ultimi mesi, dal maggio scorso quando hanno preso vita (vedi articolo QUI) opponendosi all’annessione “forzata” (id.) della Valle con l’ipotetica Area Vasta, che si delineerebbe  in caso di vittoria del al prossimo referendum costituzionale, accorpando la Provincia di Lecco con Monza Brianza, ed in seconda battuta con quella di Como, una “fusione – viene definita – con la quale non si possono rintracciare legami di qualsivoglia natura”.

Uno slancio, quello che fa tendere la Valle San Martino, “inguaribile propaggine bergamasca” (id.) , verso la città di Sant’Alessandro, alla quale è stata strappata nel 1992, “nonostante il parere contrario”, che non è mai venuto meno nel tempo, per riemergere, rinvigorito, nei mesi scorsi, grazie alla prospettiva dei nuovi assetti territoriali e amministrativi, sotto i quali, i comitati, temono di rimanere, per così dire, schiacciati, relegati al ruolo di “periferia della periferia” (id.).

“La nostra è un’istanza che, siamo certi, non potrà ignorare in quanto assolutamente costruita intorno alla stessa azione della Sua Giunta in tema di salvaguardia e valorizzazione del peculiare patrimonio culturale, in ogni sua forma, dei territori lombardi: da questo principio noi siamo partiti, e proprio questo principio ci ha permesso di intercettare con così grande forza ed efficacia il consenso dei cittadini della Val San Martino, ineluttabilmente bergamaschi da secoli e forti di tale propria identità. In fondo, non vogliamo altro che restare noi stessi, rimanere ciò che siamo da secoli, riconoscerci e identificarci nel territorio che ci rappresenta”, hanno scritto i membri dei comitati, che in pochi mesi hanno raccolto migliaia di firme, tanto da spingere i vari Consigli comunali a ratificare delibere al fine di indire referendum ad hoc che permettano ai cittadini di esprimere la propria scelta.

“Ci permettiamo di chiederLe un incontro, presso la sede della Regione oppure qui, in Val San Martino, … è fondamentale, per noi, perché è qualcosa che riguarda noi stessi, riguarda ciò che siamo ovvero ciò che, viceversa, non potremo mai essere, con tutte le conseguenze del caso”.  Hanno concluso i comitati che ora aspettano la visita del Presidente o, quanto meno, la risposta direttamente da Palazzo Lombardia.

QUI la lettera in forma integrale.