Calolzio, case allagate in via Cavour: “E’ colpa della ciclabile”

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CALOLZIO – Dire che sono arrabbiati è poco: i residenti di via Cavour di Calolziocorte (nel tratto tra via Trento e via Giuseppe Mazzini) sono letteralmente furiosi dopo aver visto le proprie case allagarsi durante le ultime tempeste che si sono abbattute sulla cittadina, così come sull’area lecchese.

Bersaglio della loro ira, però, non è il maltempo, bensì il Comune o meglio la pista ciclabile realizzata negli ultimi mesi dall’ente pubblico e che per gli abitanti sarebbe responsabile dei disagi da loro subiti.

Una criticità emersa in modo particolare lo scorso 13 luglio, quando le forti piogge hanno provocato l’allagamento di alcune abitazioni; tra queste anche l’immobile di Paolo Colombo: “Tornavamo dalle ferie quel giorno e ci siamo ritrovati con l’acqua in casa” ci ha spiegato affiancato dalla madre Tecla.

Una situazione che si è ripetuta lunedì, quando la tromba d’aria che ha impazzato sul lecchese ha portato nuovi allagamenti. I danni peggiori, in quell’occasione, li ha subiti la vicina dei Colombo, una signora di 73 anni che questa settimana si è allontanata per un periodo di vacanza: “Fortunatamente ci ha lasciato le chiavi di casa – ha proseguito Paolo Colombo – quando siamo entrati si era già formato un lago dentro l’abitazione e siamo stati costretti a ripulire tutto”. Davanti alla porta della sua abitazione, ora, sono stati messi dei sacchi per evitare nuovi disastri.

A filmare quanto accaduto è stata la figlia Daniela, di soli 10 anni:

La famiglia Colombo e gli altri residenti sono convinti che la colpa sia da attribuire alle grate che sono state installate a completamento della ciclabile e che non sarebbero in grado di raccogliere le acque piovane, anzi, fornirebbero a queste uno scivolo per penetrare nelle abitazioni.

La strada, scendendo dall’oratorio Papa Giovanni Paolo II, assume una certa pendenza e da sempre fiumi di acqua scorrono per la via; prima però si infilavano nelle canaline a lato delle abitazioni, evitando i disagi delle ultime settimane.

“Vogliamo che le grate vengano tolte e che la situazione torni come era prima” ha sottolineato Massimo Frigerio, un altro dei residenti.

Al problema degli allagamenti si affianca quello dell’incolumità pubblica, visto che la ciclabile affaccia direttamente sui portoni di ingresso e sui garage dalle abitazioni, con il rischio che qualche ciclista investa uno dei residenti o che, all’opposto, un’automobile in uscita dal box travolga qualcuno.

Su questo, già a maggio era stata inviata una lettera in Comune firmata da ben 24 famiglie. Alcuni incontri sono avvenuti con i tecnici comunali, in particolare negli ultimi giorni, ma gli abitanti hanno riferito di non aver avuto alcuna risposta soddisfacente. Come se non bastasse, un’ultima critica:

“Abbiamo saputo dei lavori solo qualche giorno prima che iniziassero – hanno riferito Colombo e Frigerio – nessuno ha voluto sapere il nostro parere e nessuno ha voluto coinvolgerci nonostante la cosa ci riguardi pienamente”.

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