ERBA – Le ha appoggiato un cuscino sulla faccia e le ha sparato un colpo di pistola ad un’orecchio, uccidendola sul colpo. Poi la chiamata al 112: “Venite ho ucciso mia mamma, le ho sparato”.
Ha agito così Massimo Rosa, erbese classe 1954, che ha ucciso la madre 89enne Luigia Castelnuovo intorno alle 12 di mercoledì 16 luglio.
Immediatamente dopo la chiamata, ricevuta dal numero unico 112, centrale di Varese, sono stati inviati sul posto i mezzi di soccorso: un’ambulanza, l’automedica e le pattuglie dei Carabinieri di Erba. Tutto inutile, la donna giaceva sul letto, dove era costretta da circa 15 anni a causa dell’invalidità, senza vita.
Sotto shock l’altro figlio della donna, Sandro, classe 1953, che dormiva al piano di sopra quando è avvenuto l’omicidio. Anch’egli nulla ha potuto fare per cercare di salvare la vita alla madre.
Ancora da chiarire i motivi del gesto, anche se lo stesso Rosa ha dichiarato di non sopportare più la situazione: vedere la propria madre soffrire ogni giorno e assistere impotente alla situazione. Certamente non un valido motivo per ucciderla, ma a chiarire la situazione saranno gli inquirenti, giunti in forze in via Verri.
Per il momento sembra certa l’estraneità ai fatti del fratello di Massimo, Sandro.
L’omicida è stato portato presso la caserma dei Carabinieri, per l’interrogatorio. In via Verri, oltre ai Carabinieri della Compagnia di Como, è giunto il medico legale, Giovanni Scola.