Arrestato per terrorismo. Il sindaco di Montevecchia: “Scossi dall’accaduto. Siamo un comune pacifista”

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Ivan Pendeggia
Il sindaco di Montevecchia, Ivan Pendeggia

“La nostra piccola Comunità locale è un mondo che vorremmo rimanesse sempre lontano da parole e concetti come terrorismo e jihad”

Il sindaco ha appreso dai giornali questa mattina le operazioni della Digos nel suo Comune che hanno portato all’arresto di un 20enne per detenzione di materiale con finalità di terrorismo

MONTEVECCHIA – Nelle poche righe che il sindaco di Montevecchia, Ivan Pendeggia, condivide con la stampa è racchiuso tutto lo sgomento del suo paese. La comunità del borgo arroccato nella Valle del Curone ha scoperto questa mattina, dai giornali, dell’arresto del proprio concittadino: 20 anni, origini egiziane, ma casa – in cui viveva con la famiglia – in paese. “Detenzione di materiale con finalità di terrorismo” si legge sulla convalida del GIP; manuali per costruire ordigni, video di addestramenti e armi, intere cartelle di file di matrice jihadista è quanto hanno trovato le forze dell’ordine sul pc e lo smartphone del giovane.

“In merito ai recenti fatti di cronaca l’Amministrazione Comunale di Montevecchia è rimasta molto scossa da quanto appreso dai mezzi d’informazione. Non riteniamo sia il momento adatto per delle dichiarazioni che vadano oltre lo stupore da un lato e la gratitudine verso le Forze dell’Ordine dall’altro. Forze dell’Ordine che, nel caso venissero confermate le accuse, hanno agito con una discrezione e con una puntualità ai più alti livelli di professionalità”, commenta il primo cittadino.

Il cerchio delle indagini – condotte dalle Digos della Questura di Milano Sezione Antiterrorismo Internazionale e della Questura di Lecco, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, in stretta sinergia con l’Agenzia di Sicurezza Esterna – si è stretto, con le perquisizioni avvenute lo scorso 21 maggio, intorno al 20enne, che è risultato anche amministratore di un canale social in cui diffondeva tesi estremiste e dialogava con membri dell’Isis.

“La nostra piccola Comunità locale è un mondo che vorremmo rimanesse sempre lontano da parole e concetti come terrorismo e jihad – prosegue Pendeggia – e quando arriva un fulmine a ciel sereno come la notizia dell’arresto di ieri si rimane un po’ interdetti, soprattutto perché siamo un comune aperto, accogliente, pacifico e pacifista nel suo significato più ampio“.