Al Centro culturale Assalam la preghiera per il giovane annegato nel lago
L’assessore Manzoni: “E’ stato un nostro concittadino, anche se solo per poche ore”
LECCO – Un abbraccio, quello della città di Lecco, quello che stringe fra loro le comunità laica, cattolica e islamica e che arriva fino in Gambia, terra d’origine di Aboubacar Darboe dove vive la sua famiglia. Il ragazzo, appena 18enne, è stato inghiottito dalle acque del lago mercoledì; era arrivato a Lecco, alla Casa della Carità soltanto il giorno precedente, dopo l’approdo a Lampedusa.
Ieri il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha portato un mazzo di fiori bianchi sulla riva del lago, poco distante dalla statua di San Nicolò, dove il giovane stava facendo il bagno – con alcuni compagni nel viaggio dall’Africa – e non è più riemerso.
Nel primo pomeriggio di oggi è stata la comunità islamica, credo religioso di Aboubacar, a ricordare e pregare per il giovane. Il centro culturale Assalam a Chiuso ha fatto da punto d’incontro tra la comunità islamica, quella cattolica con don Marco Bassani, don Marco Tenderini e padre Angelo Cupini e le istituzioni, con la presenza dell’assessore al welfare Emanuele Manzoni e il consigliere Alberto Anghileri in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
La foto del 18enne stretta fra le mani dell’imam. “Il lago è insidioso, non è come il mare. Anche un mio amico è morto annegato anni fa – ha detto padre Cupini, responsabile della Casa sul Pozzo -. Una volta a un funerale in Africa mi hanno detto che i defunti non si ‘seppelliscono’, si ‘piantano’. Quando si pianta un albero, lo si pianta per il futuro. Mettiamo la morte di Aboubacar nelle mani di Dio, nella nostra memoria e lo piantiamo come un albero, ci prenderemo cura di lui, lo ameremo, come si fa con un seme. Che i suoi genitori e i suoi fratelli sentano che tutta la nostra comunità è con loro”.
“Aboubacar è stato un cittadino di Lecco, anche se solo per poche ore – ha aggiunto l’assessore al welfare, Manzoni – tutta la città lo abbraccia. Il nostro territorio è un territorio che accoglie e che vuole essere occasione di nuova vita per chi vi approda”.