Sicurezza, 82 sindaci scrivono al Prefetto: “Più presidio del territorio”

Tempo di lettura: 3 minuti
Prefettura di Lecco

Appello (quasi unanime) dei sindaci della Provincia: “Siamo spesso soli a provare a dare risposte ai cittadini”

Di fronte all’aumento dei reati richiesto “un presidio del territorio continuativo e programmato”

LECCO – 82 sindaci della Provincia di Lecco hanno scritto una lettera al Prefetto Sergio Pomponio per chiedere “un maggiore, continuativo e programmato presidio del territorio”. Le problematiche di sicurezza e ordine pubblico, oramai all’ordine del giorno non solo nel capoluogo ma anche in diversi altri comuni hanno indotto i sindaci a rivolgersi al Prefetto per chiedere una soluzione.

La presidente Hofmann: “Difficoltà e disagio diffusi”

La missiva, firmata dalla quasi totalità dei Comuni (solo due non hanno aderito all’iniziativa, Pescate e Ballabio), è accompagnata da una lettera della presidente della Provincia Alessandra Hofmann, portavoce del disagio comune riscontrato sul territorio: “Mi faccio parte attiva per sottoporle il disagio e le difficoltà di alcuni sindaci che trovano sostegno e solidarietà di altri sindaci – scrive Hofmann – in alcune parti del nostro territorio, amministratori e cittadini hanno la percezione di un progressivo aumento dei reati contro cose e persone (furti, vandalismi, aggressioni, risse), spesso non denunciate per una sorta di rassegnazione e delle situazioni di spaccio di stupefacenti. I Sindaci, consapevoli del loro ruolo e della parte che devono direttamente fare, esprimono la necessità e il desiderio di un’azione complessiva e coordinata per fronteggiare questi preoccupanti fenomeni, che spesso vedono protagoniste le baby gang, soprattutto in quei comuni attraversati dalla linea ferroviaria. A questo proposito – prosegue Hofmann – oltre ai Cposp (Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ndr) già attivi sui singoli casi, le chiedo a nome dei Sindaci un incontro per presentarle un documento che hanno predisposto e condiviso e per definire, rispettando ruoli e competenze, una strada comune da intraprendere”.

I sindaci: “Non è possibile che interi quartieri siano resi invivibili e i reati restino impuniti”

Nella lettera, i sindaci vanno subito al nocciolo della questione: “I nostri comuni subiscono, ormai da qualche anno, e in maniera più intensa negli ultimi mesi, allarmanti situazioni di devianza giovanile e di delinquenza. Si moltiplicano sul nostro territorio i reati contro cose e persone (furti, vandalismi, aggressioni, risse) uniti alla grave problematica dello spaccio di stupefacenti. Per alcuni comuni si tratta di problemi legati alla difficoltà di integrazione, per altri di problematiche derivanti da territori limitrofi, per altri di problematiche legate principalmente al periodo estivo e per altri derivanti dal fenomeno dello spaccio. In uno stato di diritto come il nostro, non è possibile che vie, piazze, lidi, spiagge, interi quartieri siano resi invivibili. Non è possibile che negozi e supermercati subiscano quotidianamente furti impuniti. Il numero dei reati denunciati in costante calo è sintomo di poca fiducia nelle forze dell’ordine e nella giustizia e non di miglioramento delle condizioni di legalità: si denuncia per nulla, si smette di denunciare”.

“Purtroppo – proseguono i sindaci – salvo singoli e ben comunicati interventi, non abbiamo mai avuto riscontro alle nostre richieste di presenza coordinata e continuativa e di un piano strategico per arginare il fenomeno”.

“Spesso soli nel provare a dare risposte”

Quindi, la questione delle competenze: “Noi siamo in campo con tutti gli strumenti e le forze che abbiamo. Il tema sociale della vicenda è ben presidiato da ogni comunità, in forma diretta ed associata: prevenzione, presidio del territorio e repressione degli illeciti devono però viaggiare di pari passo – scrivono i primi cittadini – per quanto attiene le nostre polizie locali, occorre rammentare, come spesso ci viene ricordato dalle forze dell’ordine presenti sul territorio che è lo Stato ad avere competenza esclusiva per quanto attiene l’ordine pubblico e la sicurezza. Ma siamo spesso soli a provare a dare risposta alla richiesta di sicurezza dei nostri cittadini, alla richiesta di chi rispetta le regole di poter vivere le nostre comunità ed i suoi luoghi pubblici“.

La richiesta di un presidio del territorio continuativo e programmato

“Ci permettiamo di esprimere la richiesta di un maggiore, continuativo e programmato presidio del territorio, svolto anche e soprattutto in base alle nostre dirette e importanti segnalazioni – concludono i sindaci – Siamo per scelta, per norma e per comprovata giurisprudenza, responsabili della sicurezza dei nostri cittadini, della loro salute e del loro benessere. Siamo il più importante baluardo democratico della nostra repubblica: eletti direttamente dai cittadini e sempre vicino ad essi, nel bene e nel male. Una posizione responsabile della credibilità di Tutti gli organi istituzionali: chiediamo maggior rispetto, coinvolgimento, ascolto e accoglimento delle richieste”.

QUI LA LETTERA INTEGRALE