LECCO – Una marcia nuziale in stile metal, suonata con una chitarra distorta a forma di Kalashnikov, è così che Dario Polvara ha atteso la sua Sava nella sala di Villa Gomes per convolare a nozze dopo sette anni d’amore.
Dario aveva già fatto parlare di sé, prima con un lungo viaggio nei Balcani a bordo di una Vespa e, poi, per essere diventato papà e nonno nel giro di due mesi (leggi l’articolo: Dario Polvara, diventato papà e nonno in meno di due mesi), sabato mattina ha deciso di portare all’altare la sua compagna con un matrimonio eclettico, organizzato in sole tre settimane, ma senza nulla da invidiare alle lunghe cerimonie classiche, nel quale a farla da padrone sono state la musica e, soprattutto, l’allegria, elemento caratterizzante dell’intera vita dei due sposi che prima di arrivare a questo traguardo hanno vissuto una “travagliata” storia d’amore.
“Siamo insieme da sette anni – racconta lo sposo – ma le classiche crisi che vivono le coppie noi le abbiamo passate all’inizio. Ora abbiamo un figlio e viviamo insieme da quattro anni, non ci siamo sposati prima perché vedevamo il matrimonio come un obbligo, come un contratto da firmare per poter avere dei diritti, ma ora con la nuova legge questi stessi diritti li hanno anche le coppie conviventi, quindi la cerimonia possiamo viverla come una festa”.
L’idea dell’obbligo era proprio ciò spaventava i due novelli sposi che avevano deciso di suggellare il loro amore già un anno fa, ma con una cerimonia privata in un bosco senza validità legale. Ai due l’idea del “per sempre” inteso come dovere continua a non piacere e per questo hanno deciso che anche il matrimonio celebrato sabato mattina a villa Gomes sarà “a tempo”: ogni anno Dario e Sava decideranno se ripetere la promessa nuziale o se consegnare a un giudice i documenti per il divorzio.
“Non voglio che il nostro amore sia un obbligo – spiega Sava – stiamo insieme perché ci amiamo e se non dovesse più essere così non avrebbe senso continuare. Io non ho mai sognato di sposarmi, non era nei miei programmi, volevo essere libera e non avere legami, per questo quando ho conosciuto Dario il mio primo istinto è stato la fuga, ma alla fine ho capito che ero destinata a stare con lui. Per me è prima di tutto un amico, è una persona da cui prendere esempio, mi piace il suo modo di vivere stando concentrato sul presente e voglio imparare ad essere come lui. Vivendo con Dario ho cambiato idea sul matrimonio e ho deciso di farlo ora perché questo è l’anno in cui lo amo di più, sento che mi ha completata come donna, con lui ho avuto un figlio e ogni mamma sa cosa si prova quando nasce un bambino”.
Tre settimane per organizzare le nozze e un invito sul social network Facebook per chiamare a raccolta chiunque volesse partecipare. Ad officiare il matrimonio ci ha pensato Agnese Massaro, vicepresidente del Consiglio Comunale di Lecco, anche lei coinvolta dall’allegria dei due sposi, specialmente quando alla domanda “Vuoi prendere Sava come tua legittima sposa?” Dario ha risposto un secco e inaspettato “certo che no”, strappando una risata a tutti i presenti.
Con un ingresso metal, le classiche fedi sostituite da due orologi rotti (simbolo dell’essere “fuori dal tempo” dei due coniugi”) e uno scambio di promesse dove le consuete lacrime di commozione hanno lasciato spazio alle risate, anche l’uscita dalla sala civica non poteva essere da meno: ad accompagnare il classico lancio del riso vi erano le note di una canzone Ebm, un genere musicale tra la techno e il dark, una scelta a suo modo romantica, dato che sette anni prima, la stessa canzone aveva fatto da colonna sonora al primo bacio tra i novelli coniugi.
Dario, Sava e tutti gli invitati hanno concluso la festa al bar Mi Piace di Lecco tra scatenati canti e balli sulla musica popolare albanese, Paese d’origine della sposa, nel quale a settembre i due sposi celebreranno un secondo matrimonio, questa volta organizzando un grande raduno tra i Vespa Club dei Balcani.
Ecco alcuni scatti del matrimonio di Dario e Sava: