Folla ai funerali del giovane di appena 16 anni morto in un tragico incidente
Gli amici: “Ciao Grigna. Siamo sicuri che te ne sei andato con il sorriso e ora ti chiediamo di starci vicino da lassù e di proteggerci”
AIRUNO – “Ciao Grigna. Continua a correre e saltare nella luce eterna di Gesù”. Ha trattenuto a stento la commozione don Ruggero Fabris durante l’omelia del funerale di Lorenzo Grignani, il ragazzo di soli 16 anni, morto in ospedale dopo il tragico incidente di venerdì scorso a Olginate.
Tantissime le persone presenti nella chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano per salutare per l’ultima volta Lori, studente all’istituto Badoni di Lecco e atleta alla Canottieri di Pescate. Il casco rosso, donato poi ai genitori, con le firme degli amici di sempre, adagiato sulla bara, ricoperta di fiori bianchi per provare a lenire un dolore troppo grande per essere sopportato.
Ed è proprio al peso da condividere tutti insieme ha fatto riferimento don Ruggero, ringraziando per la grande partecipazione alla cerimonia funebre. “Siamo qui numerosi oggi: sindaci (in prima fila, con la fascia tricolore addosso il primo cittadino di Airuno Gianfranco Lavelli con il collega di Pescate Dante De Capitani), confratelli, coscritti, compagni di scuola (era presente anche la preside del Badoni Luisa Zuccoli) e amici del canottaggio. Siamo qui per fare il punto e ricordarci che, nel tributare l’ultimo saluto terreno a Lorenzo, la parola di Dio ci aiuta sempre”.
Don Ruggero ha poi riportato la memoria a dieci anni fa, quando conobbe Lorenzo alla fine del primo anno di oratorio estivo, nel 2015: “Ricordo che era uno di quelli che saltava e si arrampicava sempre, non stava mai fermo”. Quel bambino, rimasto sempre Lori per mamma Barbara e papà Giovanni, è nel frattempo cresciuto, diventando, per tutti “Il Grigna”, un ragazzo allegro e gioioso, dal sorriso stampato in faccia. “La sua presenza vivace ci è stata tolta. Ora dobbiamo condividere questo peso con i genitori. Cosa ci lascia la scomparsa dolorosa di Lorenzo?” si è domandato poi il sacerdote. “Ci lascia la sua voglia di vivere, di gustare la vita fino in fondo, affrontando anche i momenti difficili”. Rivolgendosi soprattutto agli amici don Ruggero li ha spronati a non chiudersi nel dolore e nel buio della solitudine. “Siate, nel nome di Lorenzo, dei ragazzi capaci di fare gruppo: imparate a stare insieme, a vivere intensamente ogni giorno, anche quelli come oggi, straboccanti di tristezza”.
Anche i docenti della scuola media di Airuno, i compagni di classe del Bandoni e i coetanei del paese hanno voluto rivolgere delle parole di commiato per Lorenzo.
“Stiamo vivendo un dolore immenso, ma la gioia e l’affetto che ci hai regalato negli anni delle scuole medie sono stati davvero tanti. Ricordiamo ancora il gruppo sportivo del martedì mattina della 3C che avevamo ribattezzato dei friccicantini. Ti ricorderemo sempre per la tua spassosa allegria”.
I compagni di classe del Badoni, presenti anche con lo stendardo della scuola, si sono rivolti ai genitori, ringraziandoli per la “meravigliosa persona messa al mondo. Eri imbattibile negli sport e ricordiamo quando siamo andati a pattinare sul ghiaccio insieme: danzavi sulla pista solo come tu sapevi fare. Eri sempre felice e trasmettevi la carica. E quanto amavi le moto, sempre pronto a fare gas”.
Infine, il toccante saluto degli amici coscritti di Airuno: “Ciao Grigna. Siamo sicuri che te ne sei andato con il sorriso e ora ti chiediamo di starci vicino da lassù e di proteggerci. Sei stato un esempio di passione, determinazione, pazienza e costanza”.
Il mesto e partecipatissimo corteo funebre si è poi diretto verso il cimitero per la sepoltura: ad accompagnare il carro la carovana degli amici motociclisti di Lorenzo che hanno voluto far sentire fino in cielo il rombo dei motori tanto amati da Lori.