‘Bambino’ di Marco Balzano vince il Premio al Romanzo Storico

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Marco Balzano premiato da Eugenio Milani

Balzano, già vincitore del Campiello 2015, si è aggiudicato la 21^ edizione con 66 voti

La serata finale in Sala Ticozzi. “Quando hai la possibilità di interrogare la storia, è democrazia”

LECCO – Marco Balzano con ‘Bambino’ (Einaudi) è il vincitore del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni – Città di Lecco al Romanzo Storico organizzato da 50&Più Lecco. Questo il verdetto dello spoglio delle schede dei 135 lettori che compongono la Giuria Popolare, alla presenza del notaio Federica Croce, che si è tenuto sabato sera presso la Sala Ticozzi, teatro della finale.

Da sinistra Vanda Marasco, Erica Cassano, Marco Balzano e Stefano Motta

A contendersi il premio erano, oltre Balzano, Vanda Marasco con ‘Di spalle a questo mondo’ (Neri Pozza) e Erica Cassano con ‘La grande sete’ (Garzanti). I tre finalisti hanno dialogato con Stefano Motta, membro della Giuria Tecnica (presieduta da Ermanno Paccagnini), che come da tradizione ha intervistato gli autori mentre avveniva lo spoglio.

A decretare il vincitore, infatti, la Giuria Popolare, composta quest’anno da ben 135 lettori, individuati su segnalazione delle librerie Cattaneo, Libraccio e Volante di Lecco, Cattaneo di Oggiono, Aquilario di Mandello, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate, oltre che dei Gruppi di Lettura di 19 Comuni (Abbadia, Airuno, Barzago, Barzio, Bulciago, Cassago, Colle Brianza, Costa Masnaga, Esino Lario, Garlate, Lecco, Lomagna, Mandello, Olgiate Molgora, Oggiono, Sirone, Suello, Valmadrera e Vercurago), con il supporto del Sistema Bibliotecario Lecchese.

A dare il benvenuto al pubblico (circa 180 i presenti), introdotti da Marco Magistretti, il presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati e il presidente di 50&Più Confcommercio Lecco Eugenio Milani. Presente anche il sindaco Mauro Gattinoni mentre Ermanno Paccagnini (presidente della Giuria Tecnica composta da Sara ChiapporiMattia ContiStefano Motta e Mauro Novelli) ha brevemente introdotto i tre autori finalisti e i loro tre romanzi: “Tre generazioni di scrittori, un filo rosso in comune ma tre identità ben precise – ha detto – due romanzi ambientati a Napoli, uno a Trieste, cronologicamente si innestano uno dietro l’altro. Sono state tre letture intense ed interessanti, ancora complimenti ai nostri finalisti”.

Durante la chiacchierata con Stefano Motta i tre autori hanno avuto modo di raccontarsi in maniera inedita e di parlare delle loro opere tramite aneddoti personali. Marasco (vincitrice del Premio Campiello 2025 proprio con il romanzo finalista al Premio Manzoni) e Cassano (quest’ultima autrice esordiente) hanno così raccontato il loro rapporto con Napoli, città che fa da sfondo alle vicissitudini narrate in ‘Di spalle a questo mondo’ e ‘La grande sete’, mentre Balzano (Premio Campiello 2015 con ‘L’ultimo arrivato’) ha ‘inquadrato’ il confine orientale dove si svolge la storia di Mattia, protagonista di ‘Bambino’: “Una delle parti più rimosse della storia d’Italia – ha detto – Trieste, la città del romanzo, ha una storia complessa, qui si susseguono in brevissimo tempo tre dittature, è stata la città più fascista d’Italia, Mussolini vi firmò le leggi razziali nel 1938. Una città di confine, luogo allo stesso tempo di incontro e poi di muro, teatro del massacro delle Foibe”.

La scelta del romanzo storico per tutti e tre gli autori è stata determinata dalla volontà di raccontare la Storia: “Quando hai la possibilità di interrogarla, è democrazia” ha detto il vincitore dell’edizione 2025 del Premio Manzoni. Al termine delle votazioni il verdetto: con 66 voti, Balzano si è aggiudicato il riconoscimento.

Il prossimo appuntamento con il Premio Manzoni è per il 28 novembre con la consegna del Premio alla Carriera a Elisabetta Sgarbi: la serata, che si terrà alla Casa dell’Economia, è gratuita con iscrizione obbligatoria sul sito www.leggermente.com.

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