Casa sul Pozzo: stasera uno spettacolo in memoria della Shoah

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LECCO – Il Giorno della Memoria si avvicina e in occasione di questa ricorrenza sono numerose le iniziative in città. Accanto a “Polvere umana”, che andrà in scena domenica al Teatro della Società (leggi articolo), segnaliamo un’altra serata incentrata proprio sul tema della Shoah.

“Un sacchetto di biglie”, questo il titolo dello spettacolo con musiche e canzoni dal vivo che si terrà stasera, giovedì 24 gennaio, presso la Casa sul Pozzo di corso Bergamo 69. A partire dalle 21, l’attore Gigi Maniglia, accompagnato dai musicisti Paola Colombo (alla voce e al flauto traverso) e Luca Pedeferri (alla fisarmonica), si cimenterà quindi in uno spettacolo liberamente tratto dall’omonimo libro di Joseph Joffo,  il tutto per la regia di Matteo Binda. In sintesi un mix di recitazione, letture e musica promosso dall’associazione Frasi Lunari.

Al centro della narrazione sarà la vicenda di due fratelli di famiglia ebrea, Joseph e Maurice Joffo, che all’età di dieci e dodici anni si trovano a dover vivere i drammatici eventi dell’occupazione nazista della Francia. Lasciano, quindi, Parigi e la loro famiglia, guidati dalla speranza di potersi un giorno ritrovare tutti in una Francia libera. Ed è così che la loro avventura e le vicende della persecuzione acquistano un’inaspettata leggerezza, proprio perché narrate attraverso lo sguardo di due ragazzini. Due ragazzini ai quali, però, l’infanzia verrà quasi subito come inghiottita, rimpiazzata dal un’intelligenza adulta e smaliziata e da un’abilità nel trovare soluzioni per la sopravvivenza e nell’aiutare altre persone in pericolo, pur conservando una dimensione di gioco e di fantasia.

Nell’epilogo del romanzo, lo stesso autore scrive: “guardando dormire mio figlio non posso che augurarmi una cosa: che mai provi il tempo della sofferenza e della paura come l’ho conosciuto io durante quegli anni. Ma cos’ho da temere? Cose del genere non si riprodurranno più, mai più. Le sacche sono in solaio e ci resteranno per sempre. Forse…”. Una conclusione, la sua, che suona come un augurio per il futuro ma che porta con sé anche un retrogusto amaro, una sorta di incertezza sui tempi che verranno.

Certo è che la storia ci insegna che la Shoah non è stata l’unica forma di genocidio e che, forse, non bisognerebbe mai abbassare la guardia. “Ci accingiamo, quindi, a raccontare questa storia – affermano gli organizzatori – offrendo memoria per la vita futura”, una memoria che possa davvero servire per scongiurare il ripetersi di simili tragedie umane.

L’appuntamento è quindi per stasera alle 21. L’ingresso è libero e per maggiori informazioni è possibile scrivere a gigi@frasilunari.com.

Di seguito la locandina dell’evento: