LECCO – Un’ambientazione storica precisa, una famiglia in cui si riconoscono elementi della famiglia Manzoni, un periodo, l’Ottocento, fatto di ville signorili, di cortesie e di segreti da custodire. Numerosi gli elementi del romanzo di Beatrice Masini che devono aver convinto la Giuria del Premio Alessandro Manzoni – Città di Lecco a conferire proprio a “Tentativi di botanica degli affetti” il riconoscimento riservato al miglior romanzo storico. Un premio, questo, che la città mette in palio da ormai nove edizioni e che è stato consegnato all’autrice nel tardo pomeriggio di sabato 19 ottobre, quando il Teatro della Società di Lecco ha accolto l’attesa premiazione ufficiale. Organizzato dall’Associazione Nazionale 50&Più in collaborazione con Confcommercio Lecco-Unione Commercianti Lecchesi, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco, il Premio Manzoni è uno degli eventi più attesi in città, anche perché, accanto agli scrittori premiati, da sei edizioni propone il parallelo riconoscimento alla Carriera riservato a grandi nomi della cultura europea, quest’anno assegnato a Paolo Conte (leggi l’articolo).
Ma, tornando al romanzo di Beatrice Masini, la motivazione data dalla Giuria è che “l’autrice ha saputo dare a un personaggio di romanzo (Bianca, abile acquarellista, protagonista di una vicenda tipicamente ottocentesca) il soffio della verità, quel palpito umano che soltanto la letteratura riesce a dare, e che in parte spiega il mistero dei sentimenti umani. Sia nell’ambientazione (la villa di Brusuglio), sia nelle fascinose atmosfere riscontrabili nel suo romanzo, l’autrice si ricollega a una tradizione che si riconosce nel nome di Manzoni e che fa onore alla letteratura europea”. Nata a Milano, dove vive e lavora, Beatrice Masini è traduttrice, si occupa di libri per bambini ed è conosciuta per aver tradotto alcuni dei libri della saga di Harry Potter. Cresciuta fantasticando sulla villa manzoniana di Brusuglio, un po’ alla volta si è appassionata alle vicende della nota famiglia milanese, ha studiato, si è documentata e, infine, ha sapientemente trasferito quelle ambientazioni e, in parte, quelle dinamiche familiari nel suo romanzo, edito da Bompiani. «La villa di campagna dei Manzoni – spiega l’autrice – mi faceva sognare e piano piano è nato nella mia mente il disegno generale per il romanzo. Il premio di oggi – continua – è in un certo senso la chiusura del cerchio: sono cresciuta con la dimora di Brusuglio nel cuore, ho studiato la villa milanese dei Manzoni e, oggi, ritiro un riconoscimento messo in palio dalla città de “I Promessi Sposi”». «Davvero un cerchio che si chiude – ribadisce anche Gianmarco Gaspari, direttore del Centro Nazionale di Studi Manzoniani – per l’autrice di un’opera complessa, intrigante. Chi conosce bene le vicende della famiglia Manzoni non potrà evitare di trovare dei parallelismi con quanto narrato nel romanzo. Oltre a questo si tratta di un testo che presenta un punto di vista femminile, con uno stile che accomuna la Masini a grandi scrittrici del passato».
Presenti durante la premiazione numerose autorità, tra cui il sindaco di Lecco Virginio Brivio, salito sul palco per evidenziare come il Premio Manzoni si inserisca in un ampio progetto di valorizzazione del territorio, nel tentativo di «promuovere lo sviluppo anche di un turismo legato alla cultura».
IL ROMANZO – Siamo nel primo Ottocento e Bianca Pietra, giovane donna di buona educazione e scarsi mezzi, lascia la sua casa natale, sul lago di Garda, per approdare nella campagna milanese, ospite di un poeta che ha l’estro dell’agricoltura sperimentale e che coltiva fiori e piante esotiche nel parco della villa di Brusuglio. Bianca, abile acquerellista, è infatti chiamata a ritrarre il patrimonio botanico del padrone di casa, don Titta. Un po’ alla volta la protagonista disegna, dipinge, esplora i giardini e, intanto, studia la miriade di personaggi che popolano la grande dimora: tra di loro c’è Pia, una servetta orfana di acuta intelligenza e garbo innato che gode di singolari privilegi. Sempre più curiosa, Bianca si convince che le origini di Pia nascondano un segreto e avvia un’indagine appassionata, non comprendendo che questa ricerca del vero potrebbe mettere in gioco i suoi stessi sentimenti…