Il fotografo lecchese Luigi Rota premiato al Siena International Photo Awards

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La foto di Luigi Rota premiata a Siena
La foto di Luigi Rota premiata a Siena

“Bufera di neve ad alta quota”, il titolo della fotografia scattata a 4.600 metri sul Monte Bianco

“Nonostante la difficoltà del momento ho colto l’opportunità per fissare nel tempo quell’attimo unico”

LECCO – Il fotografo lecchese Luigi Rota, nei giorni scorsi, è stato premiato al Siena International Photo Awards (SIPA), prestigioso concorso fotografico aperto a professionisti, amatori e studenti provenienti da ogni parte del mondo. Giudicato da una prestigiosa giuria internazionale di esperti, composta dai più grandi nomi della fotografia e da esperti photo editor delle principali riviste, il concorso offre una vetrina ai talenti eccezionali provenienti da contesti diversificati.

Il lecchese, titolare del noto studio Foto Rota, è stato premiato nella categoria “Viaggi e Avventure” con una scatto realizzato sul Monte Bianco, un’immagine che, tra diverse migliaia provenienti da tutto il mondo, è stato particolarmente apprezzato per la capacità di catturare un’esperienza straordinaria.

“Bufera di neve ad alta quota”, il titolo della fotografia scattata sul versante francese del Monte Bianco, a circa 4.600 metri di altitudine: “la natura si rivela in tutta la sua potenza e maestosità con una tempesta di neve, venti che superano i 100 km/h e temperature di -22° Celsius – si legge nella motivazione -. Queste condizioni estreme mettono in luce la rapida e spettacolare trasformazione del paesaggio ad alta quota”.

Una fotografia che porta con sé anche una storia interessante: “La mia passione per la montagna nasce una decina di anni fa e questa foto l’ho scattata nel tentativo di salire la vetta del Monte Bianco dalla via normale francese – racconta Rota -. Giunti a 4.600 metri di quota, però, abbiamo preso la sofferta decisione di rinunciare a causa del meteo avverso”.

Quando qualsiasi altra persona avrebbe girato i tacchi e, con la coda tra le gambe, avrebbe cominciato la difficile discesa, lui ha avuto la lucidità di prendere la macchina fotografica e togliersi il guanto giusto quei pochissimi secondi che gli hanno consentito di immortalare un attimo unico. Sullo sfondo, nella bufera, si vede l’ultima cordata che quel giorno aveva raggiunto la vetta intenta ad affrontare la complicata discesa.

“Nonostante la difficoltà del momento, dover rinunciare a pochi metri dalla cima non è mai semplice, ho colto l’opportunità per fissare nel tempo quell’attimo così particolare – ha detto -. Ho capito che quel momento non mi sarebbe capitato un’altra volta perciò, nonostante la situazione dicesse di lasciare la macchina fotografica nello zaino, ho fatto l’ultima cosa che sarebbe venuta in mente a qualsiasi altra persona. Ne è uscita una immagine molto particolare che consente a chi la guarda di entrare nel cuore della scena”.

La soddisfazione per il prestigioso premio, però, è solo un piccolo aspetto. Per uno che ha fatto della fotografia la sua vita ben più importante è l’aspetto intimo legato all’immagine: “Spesso si tende a studiare troppo una fotografia con il risultato che si riproduce una fotografia già fatta o già vista. Lo dico sempre anche nei corsi che tengo: non bisogna mai penalizzare la vena di originalità che è l’improvvisazione del momento. Siccome la fotografia premiata a Siena esprime perfettamente questo concetto in cui credo molto, è sicuramente questa la soddisfazione più grande!”