Il racconto della ricorrenza in attesa della tradizionale fiera di questa domenica
Con Don Fabio Molteni, ripercorsi i passaggi storico-religiosi che nel tempo hanno contribuito alla nascita della celebrazione di Sant’Apollonia
ABBADIA – Pochi giorni e sarà Fiera di Sant’Apollonia ad Abbadia: una ricorrenza religiosa e culturale divenuta centrale nella tradizione paesana quasi ‘per caso’, complici una serie di circostanze che hanno elevato la Santa a un’importanza pari al patrono abbadiense, San Lorenzo. In attesa di questa domenica, 12 febbraio, giorno in cui la manifestazione tornerà agli antichi fasti, proviamo a ripercorrere insieme a Don Fabio Molteni, parroco di Abbadia, i passaggi che hanno reso l’evento un appuntamento rilevante e sentito non solo dai cittadini.
“La ragione principale che ha dato vigore al culto di Sant’Apollonia è stata l’impossibilità in passato di festeggiare San Lorenzo, patrono anche della confinante Mandello. Non potendolo celebrare lo stesso giorno dei nostri vicini, si è cercato un altro Santo che fosse altrettanto rappresentativo per il paese: la decisione è ricaduta su Sant’Apollonia“. A rendere ‘popolare’ la Santa, un’indulgenza di Papa Benedetto XIV del 1741 concessa a chi avrebbe visitato la Chiesa dei SS Vincenzo e Anastasio (attuale Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo) nel giorno di Sant’Apollonia, il 9 febbraio, e la presenza della fiera organizzata proprio durante la festa religiosa a lei dedicata, cresciuta considerevolmente e divenuta sempre più popolare, soprattutto a partire dal 1700.
“Tradizionalmente – prosegue Don Fabio – accanto alle feste patronali si tendeva a organizzare sagre o fiere, in cui un considerevole numero di persone si ritrovava per stare insieme”. Il tipo di merci scambiate si è evoluto nel tempo: se prima c’erano stoffe, lane, prodotti della terra, sementi e bestiame, oggi buona parte di questi prodotti manca sulle bancarelle, e ha lasciato posto a nuovi articoli. La fiera ha subito dei cambiamenti, tuttavia continuano a permanere dei riti, quali la venerazione dell’immagine sacra e il bacio della statua, che negli ultimi tre anni però, per ovvi motivi, non ha potuto avere luogo. “Prima, con buona probabilità, i rituali religiosi erano maggiori: oggi continuano a essere celebrati la messa solenne e il vespero pomeridiano”.
Curiosa anche la storia legata al quadro che dovrebbe raffigurare Sant’Apollonia, situato nella Chiesa di San Lorenzo: stando alle ricostruzioni, pare che rappresentasse il martirio di Santa Eurosia, altra figura religiosa molto onorata ad Abbadia, ma ha cambiato nome in un successivo momento, venendo dedicato proprio a Sant’Apollonia. Il legame tra le due Sante rimane comunque inscindibile: le reliquie di entrambe sono infatti conservate nello stesso reliquiario.