Il museo amplia la sua collezione con la ‘Circoncisione’ di Francesco Zucco
“Un pezzo che incrementa le tipologie di opere presenti, dando risalto alla pittura”
MANDELLO – Pennellate bergamasche incontrano il lago. Al Museo d’Arte Sacra di Mandello c’è un nuovo dipinto ad arricchire la già prestigiosa collezione: si tratta della ‘Circoncisione’ di Francesco Zucco, pittore bergamasco attivo tra il Cinquecento e il Seicento in Lombardia. Un’opera che porta la pittura in museo, fino a questo momento non rappresentata tra le mura dell’edificio adiacente la Chiesa di San Lorenzo, se non negli ex voto, considerati però pezzi ‘a parte’.
“Grazie a questo dipinto, incrementa anche la tipologia di opere d’arte esposte al pubblico – precisa Eugenia Bianchi, conservatore del Museo, rientrante nel Sistema Museale della Diocesi di Como -. L’avevamo già notato in casa parrocchiale, luogo da cui abbiamo prelevato anche gli altri pezzi dell’attuale collezione, ma non sapevamo da dove provenisse, sebbene la notorietà fosse indiscussa. Inizialmente abbiamo scelto di non collocarlo in museo proprio per le scarse informazioni sull’origine, visto che esponiamo solo opere che hanno una stretta relazione con la vicina Chiesa di San Lorenzo. Dopo alcune indagini, abbiamo scoperto che precedentemente si trovava nella Cappella di Santa Marta, all’interno della chiesa mandellese, realizzato per un altare dedicato al nome di Gesù, che nel ‘600 accolse questa pala”.
Da qui, la decisione di spostarlo in Museo, nella prima sala insieme alla croce astile e alla ‘Crocifissione di Cristo’ affrescata, dove lo spazio per posizionarlo non mancava. “Abbiamo così arricchito la collezione con un pezzo che racconta la storia della chiesa e della cappella – prosegue Bianchi – e su cui sono in corso degli studi da parte di Giovanna Virgilio, storica dell’arte. Come ha fatto un pittore bergamasco a lasciare un’opera a Mandello? Probabilmente i contatti tra lui e il committente sono avvenuti attraverso la Valsassina”.
Francesco Zucco realizzò il dipinto tra il 1605-1610. Fa parte del suo repertorio sacro e rappresenta il momento in cui Gesù viene circonciso e gli viene dato un nome. Al centro visibili il sommo sacerdote, Maria e Giuseppe attorniati da spettatori curiosi disposti all’interno del tempio. L’artista ebbe fama però soprattutto come ritrattista, dote comunque visibile nella ‘Circoncisione’ osservando il personaggio di Luigi Salandi, probabile committente, rappresentato in basso a sinistra.
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