Con “La chiave di volta” ha raggiunto il secondo posto nella sezione Opere Inedite – Categoria Romanzo
Un romanzo iniziato a scrivere dieci anni fa e completato negli ultimi mesi, che ora aspetta un editore
BRIVIO – Con il suo romanzo inedito “La chiave di volta” si è aggiudicata il secondo posto al IX Premio Letterario Città di Siena. Cristina Cireddu, residente a Brivio, nella vita web designer ma anche moglie e madre, ha una profonda passione per la scrittura e la poesia che l’ha portata a partecipare a diversi concorsi, tra cui l’ultimo a Siena che l’ha vista salire sul podio.
“Cerco di partecipare a un concorso all’anno, ultimamente soprattutto fuori dalla Lombardia, cerco i meno inflazionati. L’anno scorso, per esempio, sono stata in Calabria dove ho portato “Il mondo dietro al mondo”. Prendere parte a simili esperienze rappresenta comunque un impegno e un costo”, precisa Cristina che si è laureata in Lettere (Moda, Arte, Design e Cultura Visiva) all’Università degli Studi di Bergamo e ha poi conseguito la laurea magistrale in Editoria e culture della Comunicazione presso l’Università Statale di Milano, specializzandosi successivamente in Digital Marketing.
Per due anni consecutivi Cireddu è stata finalista del Premio Letterario Città di Castello con due saggi (“I giardini di Italo Calvino” e “Antropologi e poeti nel Nord-America del Novecento), classificandosi rispettivamente al settimo posto nel 2020 e al sesto posto nel 2021.
Una passione, quella per la scrittura e la poesia, nata tra i banchi di scuola: “Alle superiori studiavo ragioneria, mi piaceva molto la letteratura – racconta Cristina -. Con Leopardi ho cominciato ad avvicinarmi alla poesia e, dopo la scuola, ho iniziato a scrivere qualche storia breve. E’ arrivata poi “L’ombra del soldato”, primo romanzo importante e strutturato, iniziato nel 2008, e in seguito “Il mondo dietro al mondo”, scritto nel 2012, ispirato a delle mie amiche e in cui ho inserito tutte le persone che frequentavo in quel periodo”.
Poi c’è stata “La chiave di volta”, che ha avuto una lunga gestazione, come racconta la stessa autrice: “L’ho cominciato a scrivere dieci anni fa, poi mi sono iscritta all’università e sono diventata mamma. L’ultimo capitolo l’ho scritto qualche mese fa, ho stampato la bozza tramite Amazon e ho deciso di iscrivermi al concorso di Siena, non pensando di arrivare tra i finalisti, e invece ad agosto mi è arrivata l’email con la buona notizia, poi ho conquistato il secondo posto di categoria nella sezione Opere Inedite – Categoria Romanzo“.
Il romanzo racconta di due personaggi, una restauratrice d’arte e un architetto, destinati a vivere una storia d’amore, però prima che questi si incontrino, e di tutte le vicissitudini che portano alla nascita di un legame tra loro, tant’è che la protagonista femminile inizialmente ha una relazione con il collega dell’uomo a cui è destinata. “Di particolare c’è che il lettore capisce che queste due persone, nel corso della storia si trovano nello stesso posto, allo stesso momento o poco dopo, però non conoscendosi non possono interagire. Nel libro viene trattato anche dell’amore per il proprio lavoro, inteso come missione per cui siamo nati”, commenta Cireddu.
Rispetto alla bellissima esperienza senese, con la premiazione avvenuta nella Sala degli Specchi all’Accademia dei Rozzi, Cristina ha da fare un unico appunto: “Agli autori non hanno dato spazio, hanno lasciato dire due parole solo al primo classificato”.
Sul futuro Cireddu dice: “Spero che arrivi l’ispirazione per qualche nuovo racconto. Scrivere è quello che mi piace di più. Per ora non sto progettando nessun romanzo, ma spero che torni qualcosa a ispirarmi. Di solito quando inizio una nuova storia sono gli stessi personaggi a raccontarmela, è quasi come se li sentissi e li vedessi, come fossero loro a dettarmela”.
Intanto “La chiave di volta” aspetta un editore: “La proposta di pubblicazione gratuita è arrivata al primo e terzo classificato a Siena, rispettivamente da due case editrici, purtroppo però nessuna per il mio romanzo. Vedremo se riceverò qualche offerta”, conclude Cristina. Editori, fatevi avanti.