LECCO –Per ora si tratta solo di un prototipo, ma l’obiettivo è quello di realizzare un nuovissimo impianto solare termodinamico capace di produrre energia elettrica e termica per normali nuclei abitativi sfruttando l’irraggiamento solare.
Stiamo parlando del DiGeSPo acronimo di DIstributed CHP GEneration from small size concentrated Solar Power e si tratta di un progetto scientifico che ha preso il via nel gennaio 2010, finanziato dalla Commissione Europea con oltre 3 milioni di euro in tre anni e che vede nel Politecnico di Milano un partner importante sotto il coordinamento della Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Al progetto collabora anche il Laboratorio di Metallurgia del Polo territoriale di Lecco, il dipartimento REET che si occupa di energie rinnovabili e l’università di Uppsala (Svezia), per le competenze inerenti le proprietà ottiche dei materiali. Con loro ci sono anche aziende partner che sono ELectronic MAchining srl, azienda trentina già impegnata nel settore delle energie rinnovabili; Narva Lichtquellen Gmbh, con sede in Germania, che produce tubi sottovuoto per il solare termico; Sustainable Engine System Ltd realtà inglese impegnata nello sviluppo di motori sostenibili e l’azienda maltese Project In Motion che si occupa del dimostratore e dell’installazione di quest’ultimo a Malta.
Il lavoro sta procedendo a ritmo serrato. Un primo prototipo è stato già installato a Malta nel mese di giugno e il prototipo più avanzato dovrebbe essere pronto per metà 2012.
La tecnologia sviluppata dovrà essere compatibile con l’installazione in unità abitative, edifici pubblici, commerciali e industriali e l’energia elettrica prodotta dall’impianto potrà essere utilizzata direttamente in loco oppure ceduta alla rete, mentre l’energia termica potrà essere impiegata per il riscaldamento e il raffrescamento dei locali, o integrata con i processi produttivi nel caso di installazione in una realtà industriale.
Nello sviluppo del progetto si stanno ottimizzando tecnologie innovative volte a massimizzare l’efficienza e la radiazione termica dell’impianto tramite la messa a punto di un sistema di inseguimento solare per orientare verso il sole le parabole durante la giornata.
Nello specifico, l’attività del Politecnico, si è focalizzata sulla caratterizzazione dei materiali deputati all’assorbimento della radiazione solare e alla sua conversione in energia termica. Il rivestimento dell’impianto è infatti costituito da un particolare composto metallo-ceramico – Cer-Met – capace di massimizzare l’assorbimento e ridurre l’emissione di energia, con caratteristiche molto interessanti di stabilità termica alle temperature di lavoro previste.
La progettazione dell’impianto e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno avuto come vincolo la fattibilità a livello industriale, poiché il risultato dovrà essere un impianto con un adeguato rendimento e con prestazioni economiche vantaggiose rispetto alle altre tecnologie disponibili. Il progetto europeo è quindi un’opportunità per integrare la ricerca svolta in ambito universitario, con le conoscenze e le esigenze produttive di realtà industriali, al fine di realizzare un prodotto utile e funzionale.
(foto tratta dal video)
Il Video di presentazione del progetto: