Konig: nulla di fatto al Ministero, prosegue la trattativa

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MOLTENO – Praticamente un nulla di fatto: l’incontro al Ministero sul caso Konig non ha rappresentato alcuna svolta significativa sulla vicenda che sta tenendo col fiato sospeso un centinaio di lavoratori e le loro famiglie.
Mercoledì mattina, di fronte ai rappresentanti del Governo, la proprietà, per voce dell’amministratore delegato, ha ribadito ancora una volta l’intenzione di sospendere il prima possibile l’attività nella sede brianzola per trasferirla nei due siti produttivi esteri già designati, in Austria e Repubblica Ceca. Niente di concreto sarebbe emerso sulla possibilità di riconvertire la storica fabbrica di Molteno in un polo logistico per il gruppo Pewag, proprietario di Konig, possibilità che l’azienda, nell’ultimo incontro a Lecco, si era detta pronta a valutare per ridurre gli esuberi ad oggi previsti. Lo stesso Ministero, a quanto sembra, avrebbe espresso dubbi su questa ipotesi.

“Si percorreranno due strade – spiegano i sindacalisti Luigi Panzeri (Fiom) e Giovanni Gianola (Fim)  – il Ministero porterà avanti il confronto con la proprietà per capire se ci siano spiragli per garantire la continuità aziendale, invitando noi sindacati a proseguire in sede locale la trattativa sulla mobilità per i lavoratori”.

Trattativa, questa, che inizierà già giovedì. Si dovrà discutere delle buone uscite per i lavoratori e di azioni formative per la loro eventuale ricollocazione. “Entreremo anche nel merito dell’ipotesi di riconversione – prosegue Gianola – per capire concretamente quali sono le intenzioni dell’azienda su questa possibilità”.

La riconversione del sito è un’ipotesi non credibile a lungo termine per la Uilm: “Il Governo si muoverà con la proprietà cercando di capire esclusivamente come evitare la chiusura dell’azienda – ha spiegato il sindacalista Enrico Azzaro . L’acquisizione di Konig da parte di Pewag è finalizzata alla cessazione dell’attività per trasferirla altrove e il confronto col ministero arriva in ritardo. Domani, riguardo all’accordo sulla mobilità, vedremo quali condizioni avanzerà l’azienda, dovranno essere finalizzate a salvaguardare al meglio, dal punto di vista economico, i lavoratori”.