Gas e bollette. Ne parliamo con Giovanni Perrone, manager di Acinque
“I prezzi del gas sono effettivamente in calo ma restano molto più alti di quanto pagavamo lo scorso inverno”
LECCO – “La buona notizia c’è, il prezzo del gas è indubbiamente in discesa rispetto ai picchi di questa estate, la cattiva notizia è che resta comunque molto più alto se confrontato con quanto pagavamo lo scorso anno”.
Con Giovanni Perrone, responsabile della Business Unit Vendita di Acinque, cerchiamo di fare chiarezza sulle dinamiche che riguardano i rincari sull’energia e soprattutto cosa i cittadini dovranno aspettarsi nelle prossime bollette. Ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina che ha fatto schizzare i prezzi alle stelle e dopo un inverno di incertezze, ora il costo del gas è in discesa ma i benefici di questa tendenza non saranno percepiti dal consumatore:
“Il picco lo abbiamo avuto il 25 agosto scorso, quando la Russia ha minacciato di chiudere i rubinetti del suo gasdotto, si erano superati i 300 euro al megawatt/ora – ricorda Perrone – Quei prezzi però non li abbiamo ritrovati in bolletta sia perché eravamo in estate e dunque in un momento di bassi consumi sia perché spesso le formule di prezzo riflettono solo a scadenza (come nel caso dei prezzi fissi) o qualche mese dopo (come erano i contratti di tutela) le quotazioni dei mercati internazionali. A febbraio il prezzo del gas oscilla tra i 50-60 euro Mwh, che è molto meno rispetto al picco di agosto ma corrisponde a quasi tre volte il prezzo che pagavamo lo scorso inverno, quando il gas costava circa 20-25 euro Mwh”.
Prezzi più alti rispetto rispetto allo scorso anno e in una stagione, l’inverno, in cui i consumi sono al loro massimo: “Ecco perché le bollette che gli utenti riceveranno avranno importi sicuramente maggiori rispetto a quanto pagavano a febbraio 2022” spiega il dirigente di Acinque.
Improbabile, per ora, che si possa tornare ai livelli pre-guerra: “L’incidenza non riguarda più il conflitto in corso e la questione della scarsità del gas che aveva influito sugli incrementi. Un inverno mite e consumi di gas bassi hanno consentito, in una normale dinamica, che i prezzi scendessero e si strutturassero sul livello attuale. Un tetto sotto il quale difficilmente si andrà”.
“A mio avviso oggi ci sono due questioni con cui fare i conti e la prima riguarda la Cina, uscita dall’emergenza Covid e pronta a ripartire. ‘Ogni anno la Cina cresce di una Russia’ diceva Romano Prodi e per farlo ha bisogno di forti consumi di gas alzandone la domanda, questo porterà ad un possibile nuovo aumento dei prezzi – rimarca Perrone – Persiste poi l’incertezza sul prossimo inverno che sarà causa di una corsa per lo stoccaggio entro fine settembre, per farsi trovare pronti ad ogni evenienza. Anche questo potrebbe essere causa di un rialzo dei prezzi durante l’estate. Il prossimo inverno sarà un po’ un’incognita: dipenderà dal clima e dalla congiuntura economica che quest’anno ci hanno aiutati sul fronte dei consumi di gas. Dopodiché potremmo aspettarci una nuova discesa”.
Anche l’energia elettrica segue le stesse dinamiche, anche se lo ‘scotto’ è già arrivato la scorsa estate per l’utilizzo degli impianti di condizionamento, con ripercussioni forti soprattutto sulle attività economiche che ne hanno fatto ampio consumo.
“Sull’elettricità potremmo avere un ulteriore problema, riguardante la siccità – spiega il referente di Acinque – una parte importante dell’energia, circa il 15%, viene prodotta da centrali idroelettriche che durante la bella stagione funzionano alimentate anche dallo scioglimento delle nevi in quota. Se però mancano le riserve idriche, rischiamo di perdere anche questo pezzo di produzione e saremo costretti a ricorrere di nuovo al gas per ottenere elettricità che, la scorsa estate, è arrivata al picco di 700 euro Mwh”.
Come mettersi al riparo dunque dai rincari? “La scelta dei singoli e dei Paesi di affrancarsi dalle dinamiche internazionali, puntando quindi alle energie rinnovabili, promuovendo le comunità energetiche, l’installazione dei pannelli fotovoltaici, quindi rendendosi indipendenti e auto-producendo energia è sicuramente una strategia vincente – rimarca il manager di Acinque – è il migliore investimento che si possa fare: grazie anche agli incentivi previsti, si avrebbe un doppio rendimento, risparmiando sui costi oggi dell’energia e per la possibilità di detrarre parte della spese effettuata”.