Dal lago alla montagna, strutture ricettive al completo per la notte di San Silvestro
Occupazione più alta rispetto al 2021, dettata anche dalle minori incertezze. Si allunga anche il periodo di permanenza, tranne che nei rifugi
LECCO – Notte di San Silvestro ‘full’ per le strutture ricettive del territorio lecchese: dopo gli ultimi anni dove hanno prevalso le forti incertezze, la tendenza è quella a un ritorno alla normalità. Dal lago alla montagna, tante realtà risultano già al completo quando pochi giorni mancano al termine del 2022. Sentendo alcuni gestori però, emerge che già lo scorso Capodanno la situazione non era tanto diversa, anche se l’occupazione era sicuramente più bassa rispetto a oggi.
A confermarlo anche Severino Beri, presidente di Federalberghi Confcommercio Lecco e gestore di due hotel a Varenna, attualmente chiusi per il periodo invernale e per consentire lo svolgimento di alcuni interventi di ristrutturazione: “Chi ha tenuto le strutture aperte ha fatto il tutto esaurito, ma bisogna dire che anche lo scorso anno i numeri erano simili: a Capodanno, nel lecchese, si è registrato un pieno di prenotazioni. Sul lago tanti hotel non fanno la stagione invernale, a Varenna per esempio quasi tutti sono chiusi, ed è così da più di due anni, da quando c’è stato il Covid e capire come agire appariva complicato, sebbene le richieste continuino a essere tantissime, anche dall’estero”.
Anche la direttrice di NH Hotel di Lecco Alessandra Giovanniello ha dichiarato di essere al completo e ha aggiunto: “Rispetto allo scorso anno l’occupazione è più alta, ed è cambiata anche la durata della permanenza: se prima la predisposizione era quella di fermarsi soprattutto la notte tra il 31 e l’1, oggi il pernottamento dura almeno quattro giorni. Già dal 29 non abbiamo più camere a disposizione, e come clientela ospiteremo soprattutto stranieri provenienti dal Nord Europa, in particolare da Germania, Austria e Svizzera”.
Non solo stranieri, ma anche italiani scelgono il lago come meta per Capodanno. Nell’agriturismo di Leonardo Enicanti, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici di Bellano più della metà degli ospiti arriveranno dall’hinterland milanese, anche se non mancheranno neanche clienti dall’estero. “In agriturismo, come pernottamento, abbiamo segnato il tutto esaurito. Capodanno è uno dei periodi più gettonati, è sempre stato così, anche gli scorsi anni, e chi decide di soggiornare qui lo fa per almeno tre giorni: la maggior parte arriva il 30 dicembre e riparte l’1-2 gennaio”.
Se in generale sono aumentate le notti di permanenza, non si può dire lo stesso dei rifugi, che come le altre strutture saranno sì al completo, ma concentreranno il maggior numero di pernottamenti proprio tra il 31 dicembre e l’1 gennaio, stando alle parole sia di Stefano Valsecchi, gestore del Rifugio Azzoni e presidente del Gruppo Rifugi Confcommercio Lecco, sia di Giulio Buzzoni, gestore del Rifugio Tavecchia insieme alla famiglia. “Tutti i rifugi sono pieni – ribadisce Valsecchi – e anche lo scorso anno era così, anche se avevo ricevuto tante disdette per colpa del Covid. In linea di massima i pernottamenti si concentrano nella notte di Capodanno, mentre i giorni che lo precedono o lo seguono le persone salgono in rifugio solo per pranzare”. Gli fa eco Buzzoni: “La richiesta è pressoché identica a quella del 2021, e la maggior parte dei clienti passa in rifugio solo la notte di San Silvestro e sono soprattutto compagnie di giovani. Qualcuno sale anche prima, ma sono pochi”.