Taxi: Confartigianato Lecco aderisce allo stato di agitazione

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Andrea Colombo: “Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale”

LECCO – Un altro sciopero in vista per i taxisti. Dopo quello del 22 ottobre, tornano a spegnere i motori e incrociare le braccia il 24 novembre protestando contro il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea inseriti dal Governo nel disegno di legge Concorrenza.

A proclamare lo stato di agitazione, per i propri associati, è anche Confartigianato Imprese Lombardia, Confartigianato Imprese Lecco e CASARIGIANI, contrari a quanto inserito nel Ddl Concorrenza che di fatto apre il mercato agli operatori, anche stranieri, che operano attraverso app e piattaforme internet per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti.

Confartigianato Imprese Lombardia e Casartigiani Lombardia esprimono grande preoccupazione, sostenendo che una scelta di questo tipo possa “compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento, anche in attrito con la Costituzione che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione”.

“Tra l’altro – proseguono – non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio, come già sperimentato in altre nazioni nelle quali, dopo simili sperimentazioni, si sta tornando all’assetto precedente”.

Andrea Colombo Confartigianato Trasporti
Andrea Colombo, presidente categoria Trasporti Confartigianato Imprese Lecco

Per Andrea Colombo, presidente categoria Trasporti Confartigianato Imprese Lecco: “Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato. La collettività o le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo, perché comprendano che non si tratta di una battaglia di parte; scardinare un servizio pubblico come il nostro sottrae valore, competenze e risorse alla collettività perché si propone di scavalcare questi fattori solo in nome del profitto, del libero mercato e di una squilibrata concorrenza”.

Quindi conclude: “Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, e per contrastarne gli effetti: hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini; hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, ha svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Per tutto ciò ci attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL Concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori”.

Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, Confartigianato Imprese Lombardia, Confartigianato Imprese Lecco e CASARIGIANI congiuntamente proclamano lo stato di agitazione, inoltre: chiedono lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto; attendono che la richiesta di incontro al Governo sia accolta; si riservano di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione e organizzano, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, le proprie assemblee nazionali degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni e alle quali parteciperanno i rispettivi gruppi dirigenti nazionali di categoria, aperta a tutti i rispettivi iscritti del territorio.