
LECCO – La tanto attesa ripresa c’è e si vede anche nel lecchese: ordini e produzione al rialzo nelle aziende, aumentano ancora le esportazioni ed anche il numero delle imprese è incrementato, sale l’occupazione e conseguentemente scende il tasso di disoccupazione che dal 6,2% dello scorso anno si attesta oggi al 5,8%.
Lo confermano i dati contenuti nel settimo Rapporto dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro, redatto dai ricercatori del Gruppo Clas e presentato venerdì mattina in Camera di Commercio.
Sono ora 150 mila gli occupati in provincia di Lecco, 7 mila in più solo nell’ultimo triennio, con una percentuale (68%) che supera i valori registrati nel 2008 (67,8%), prima della crisi. A recuperare è sopratutto l’industria, che tanto aveva subito il difficile periodo economico negli ultimi anni e che ora festeggia un aumento di 5 mila lavoratori in più.
“Nell’ultimo anno si sono consolidati segnali positivi nel sistema economico occupazionale lecchese – ha sottolineato il presidente dell’ente camerale, Daniele Riva – la riduzione del tasso di disoccupazione è tra i valori più importanti registrati in Lombardia e si colloca oggi ben al di sotto della media regionale”.

Lecco è infatti seconda solo a Milano (68,4%) per tasso di occupazione, e a Bergamo (5,3%) per tasso di disoccupazione. Eppure il divario rispetto al 2008 è ancora grande, soprattutto se guardiamo ai giovani (i NEET, ovvero la fascia di ragazzi che non studia né lavora è diminuita ma ancora tre volte il valore pre-crisi), le ore di cassa integrazione autorizzate restano elevate rispetto ai livelli di quel periodo al contrario gli avviamenti al lavoro non li raggiungono. Inoltre a crescere sono sopratutto i contratti a tempo determinato che rappresentano il 42% degli avviamenti contro il 39% del 2015, mentre i contratti a tempo indeterminato sono scesi dal 28% del 2015 al 21% del 2016.
“Molte criticità che c’erano si stanno riducendo abbiamo però ancora alcuni indicatori che non hanno raggiunto i livelli pre crisi – spiegano Gianni Menicatti e Luca Schionato, ricercatori del gruppo Clas – Nel 2016 si consolida la ripresa già iniziata nel 2015, certamente stiamo migliorando e siamo tra le province più dinamiche della Lombardia. La crisi è stata pagata dai nostri settori trainanti, e il loro recupero oggi spinge questa ripresa, dovuta ad un quadro economico globale più favorevole che il nostro territorio sta cavalcando bene. Negli ultimi anni hanno chiuso molte attività deboli, altre hanno avuto la capacità di rilanciarsi”.

La disoccupazione è calata ma ancora oggi il lavoro, tanti lecchesi, la trovano fuori Lecco : più di 10 mila quelli che hanno un impiego nella zona di Milano, 9.400 nella Brianza Monzese, 4 mila nel comasco, 3,4 mila nella bergamasca e 1,1 mila a Sondrio. Si parla complessivamente di 31 mila lecchesi pendolari in altre province, mentre sono 20,8 mila i lavoratori che giungono a Lecco da altre province Lombarde.
Sono sopratutto le figure professionali di alta specializzazione a portare altrove le proprie compentenze. Il rapporto presentato ci dice che il numero di neolaureati lecchesi è superiore rispetto alle necessità delle imprese del territorio. Un problema che riguarda ancora una volta i giovani.
“E’ normale che il capoluogo regionale sia un polo attrattivo anche per i nostri lavoratori – ha sottolineato Mauro Gattinoni, presidente di Network Occupazione – dobbiamo però fare in modo che questi lavoratori milanesi non diventino anche cittadini milanesi. La sfida è quella di realizzare un welfare territoriale favorisca la permanenza nella nostra provincia”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































